Mancano ingegneri elettrici? Affidati agli specialisti e concentrati sul tuo core business

L’elettrificazione investe sempre di più il mondo manufatturiero. La ricerca delle giuste competenze per la manutenzione dell’infrastruttura elettrica diventa così una sfida importante. La carenza strutturale di ingegneri elettrici alimenta la difficoltà di questa ricerca.

Una possibilità ci viene in aiuto dalla digitalizzazione degli asset. La telegestione permette di abbattere i costi e di usufruire di competenze avanzate. Garantisce inoltre l’operatività ottimizzando l’impiego delle risorse.

Il ruolo crescente dell’elettricità

L’elettricità gioca un ruolo sempre più importante nel mondo in cui viviamo. Dall’alimentazione delle fabbriche al condizionamento degli uffici, fino al riscaldamento delle nostre case.

Con l’intensificarsi degli sforzi globali per raggiungere il Net Zero, questo trend accelererà. Allo stesso tempo ci esporrà a nuove sfide. Prima fra tutte: quella delle competenze per la gestione di tecnologie elettriche mai viste prima.

La carenza di ingegneri elettrici in Italia

Le aziende italiane hanno «fame» di Ingegneri Elettrici. Nel 2023 il fabbisogno è stato soddisfatto solo per il 10% dai neo-laureati.

I laureati in Ingegneria elettrica costituiscono una minima parte dei laureati magistrali in ingegneria: appena il 2%. Sono ricercatissimi sul mercato. Le aziende interessate reclutano i migliori profili direttamente negli Atenei, prima ancora del conseguimento della laurea.

Una ricerca della Fondazione del Consiglio Nazionale degli Ingegneri lo conferma. Il tasso di disoccupazione degli Ingegneri Elettrici, ad un anno dalla laurea, è pari ad appena il 3,3%. Un valore quasi irrilevante.

La sfida nei Data Center

Questa sfida globale sta contribuendo a problemi particolari in settori in rapida crescita come i Data Center.

In un’indagine 2023 dell’Uptime Institute, il 58% degli operatori di Data Center ha dichiarato difficoltà a trovare candidati qualificati. Il 41% lamenta scarsità di personale elettrico.

Il calo dell’interesse tra i giovani

Sfortunatamente, questa domanda in aumento arriva in un momento difficile. L’interesse dei giovani per l’ingresso nella forza lavoro sta diminuendo.

Negli Stati Uniti, una ricerca dell’Information Technology & Innovation Foundation ha fatto una scoperta preoccupante. Il numero di laureati in ingegneria elettrica è in forte calo rispetto a quelli in informatica.

Anche in Germania l’entusiasmo per l’ingegneria elettrica sta diminuendo tra le giovani generazioni. Un’indagine di VDE – Association for Electrical, Electronic & Information Technologies ha rilevato che essa soffre di un’immagine negativa.

Tali problemi stanno creando difficoltà globali. Non solo nella formazione di un numero sufficiente di ingegneri, ma anche nell’incoraggiarli a lavorare nella professione.

Modalità di lavoro efficienti: la chiave del successo

Tuttavia, si constata l’emergere di approcci innovativi. Le parti interessate collaborano per far fronte alla carenza di competenze.

I Paesi Bassi, ad esempio, hanno lanciato un piano ambizioso. Il governo e l’industria investiranno mezzo miliardo di euro in 10 anni. L’obiettivo: coprire i 60.000 posti tecnici vacanti previsti.

Il piano prevede di creare nuove strutture di formazione e iniziative per attirare talenti. Ma soprattutto l’introduzione di modalità di lavoro più efficienti.

La consapevolezza olandese

Ciò che è particolarmente interessante del piano olandese è una consapevolezza chiave. La sfida non riguarda solo il reclutamento e la conservazione di persone qualificate. Riguarda anche l’utilizzo efficiente delle loro competenze.

Le problematiche comuni negli impianti elettrici

La stessa situazione la vediamo spesso quando i nostri tecnici visitano le sedi dei clienti. In genere la chiamata nasce dalla necessità di risolvere un problema specifico del sistema di alimentazione elettrica. Ad esempio un fuori servizio non programmato.

La risoluzione di questo problema rivela quasi sempre una difficoltà più profonda. Il guasto non è stato individuato in tempo per impedire il fermo impianto. Oppure l’intervento di manutenzione è stato programmato tardi rispetto ai tempi di deterioramento dell’apparecchiatura.

Errori di valutazione del team interno

Spesse volte, il team interno di manutenzione non ha valutato correttamente l’impatto sull’alimentazione elettrica. Elementi interni od esterni alla rete hanno causato il fuori servizio.

Tra le problematiche più comuni si registrano:

  • La circolazione di correnti armoniche elevate all’interno dell’impianto e la relativa distorsione sulla forma d’onda della tensione fornita al carico
  • L’eccessivo assorbimento di energia reattiva induttiva, con conseguente incremento delle cadute di tensione e delle perdite di linea
  • L’insorgenza di fenomeni transitori e/o di oscillazioni rapide di tensione che possono compromettere la corretta operatività delle apparecchiature più suscettibili e danneggiarne gli isolamenti interni, rendendo tali dispositivi oggetto di guasti permanenti e determinandone la precoce sostituzione

La Soluzione Digitale: EcoConsult ed EcoCare

Per correggere ed evitare le situazioni sopracitate ed ulteriori criticità, si possono utilizzare i nostri innovativi servizi di consulenza EcoConsult. Sono basati sulla competenza di un costruttore leader di mercato come Schneider Electric.

Il servizio di monitoraggio continuo

È inoltre possibile usufruire di un servizio di monitoraggio continuo dei dati analitici. È compiuto dagli esperti del nostro Connected Services Hub (CSH).

Essi possono consigliare da remoto il team di manutenzione interna. Guidano alla risoluzione del problema se semplice. Nei casi più complessi possono attivare l’intervento di un tecnico in sede.

I piani di assistenza EcoCare

Tutto ciò è attivato dai piani di assistenza EcoCare basati sulla connessione degli asset elettrici.

Schneider Electric installa sensori sui componenti dei quadri di media e bassa tensione. Sono collegati ad un energy meter che registra tensione, corrente e temperatura. I dati vengono inviati tramite un gateway internet al CSH.

Il CSH, grazie agli strumenti di analisi avanzata, utilizza questi dati per fornire un modello dettagliato. Anche l’intelligenza artificiale contribuisce a questo processo. Il risultato è uno stato accurato delle apparecchiature.

I vantaggi del monitoraggio da remoto

Oltre a ridurre la necessità di interventi intrusivi in loco, questo approccio incrementa l’efficienza. Migliora anche la continuità di esercizio.

Con un quadro più chiaro dello stato del sistema, è possibile una gestione proattiva delle risorse elettriche. Gli arresti sono più brevi e meno frequenti. Gli interventi di manutenzione vengono pianificati sulle base delle condizioni del sistema, non su tempistiche arbitrarie.

I componenti durano più a lungo. I problemi possono essere affrontati prima che diventino gravi.

Industria 5.0: digitalizzazione ed efficienza

La nostra visione è in linea con l’Industria 5.0. Sfruttare il potenziale tecnologico della digitalizzazione consente di ridurre i costi operativi ed energetici. Porta efficienza e sostenibilità nell’azienda.

La doppia transizione, digitale ed energetica, permette di ridurre i fermo-impianto. Aumenta affidabilità e continuità dell’alimentazione elettrica. Consente di ottenere il massimo dai propri impianti.

Senza bisogno di aumentare il numero di addetti alla manutenzione. Libera risorse per concentrarsi sul proprio core-business aziendale.

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