Tre modi per ridurre l’impronta di carbonio delle reti di media tensione 

Per ridurre l’impatto delle emissioni di carbonio delle reti di media tensione è fondamentale l’eliminazione dei gas fluorurati, maggiore efficienza e integrazione delle DER. 

di Frederic Godemel.

Il settore elettrico è la principale fonte di emissioni di gas serra: ecco perché eliminare l’SF6 è una parte fondamentale della soluzione. 

A livello globale, paesi e aziende stanno accelerando i processi di decarbonizzazione per raggiungere gli obiettivi climatici. Tutti i settori devono contribuire a ridurre la propria impronta di carbonio. E anche il settore elettrico deve essere in prima linea nel miglioramento della sostenibilità. La produzione di elettricità e calore rappresenta la principale fonte di emissioni di gas serra e i cambiamenti positivi in questo ambito possono avere un impatto significativo anche sull’impronta di carbonio globale. 

Nonostante gli sforzi attuali, le emissioni di CO2 legate all’energia hanno raggiunto livelli record, con un aumento significativo nel 2022. Questo dimostra che gli sforzi in atto non sono sufficienti per fermare il cambiamento climatico. Il settore elettrico potrà raggiungere gli obiettivi di sostenibilità solo identificando e attuando una serie di azioni di miglioramento, tra cui la massimizzazione dell’integrazione delle DER, l’eliminazione dell’SF6 e il miglioramento dell’efficienza energetica. 

Oggi oltre l’80% dell’energia mondiale proviene da combustibili fossili. Aumentare ad esempio l’uso delle risorse energetiche distribuite (DER) – come eolico e solare, potrebbe portare a una significativa riduzione di emissioni nocive. 

Spostare la produzione di energia, dai combustibili fossili alle energie “pulite” come le DER, è il modo più efficace per ridurre le emissioni di CO2 a livello globale, secondo il BNEF. Questo cambiamento sarà possibile solo se le aziende elettriche espanderanno la partecipazione delle DER nelle reti esistenti e le integreranno meglio nel sistema. 

Perché agire ora? La questione dei gas fluorurati 

I gas fluorurati (F-gas) sono gas di origine antropica utilizzati in diverse applicazioni industriali, tra cui i refrigeranti e le apparecchiature elettriche. Questi gas sono potenti gas serra con un elevato potenziale di riscaldamento globale (GWP) e rimangono nell’atmosfera per migliaia di anni. 

Ad esempio, il gas SF6, comunemente presente nelle apparecchiature elettriche come gli interruttori di media tensione, è il gas serra più potente con un GWP 24.300 volte superiore a quello della CO2. 

Per questo motivo, l’uso di SF6 e altri F-gas è regolamentato dalla legislazione dell’UE sui gas fluorurati. La normativa prevede una graduale eliminazione dell’SF6 dalle apparecchiature elettriche come parte di un piano più ampio per ridurre le emissioni di gas fluorurati nell’UE di due terzi rispetto ai livelli del 2014. 

In passato, l’SF6 era consentito in applicazioni specifiche, in particolare nel settore elettrico, per l’assenza di alternative tecnologiche. Oggi, invece, esistono soluzioni più sostenibili. 

Per rispettare questa normativa, le aziende elettriche devono agire subito per eliminare l’SF6 dalle loro apparecchiature MV. Questo è un passo fondamentale per raggiungere la neutralità climatica e produrre energia più pulita. 

Tre aree su cui concentrarsi per ridurre l’impatto ambientale delle reti MV 

  1. Aumentare l’integrazione delle energie rinnovabili. Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, le utility elettriche devono incrementare drasticamente l’uso delle risorse energetiche distribuite (DER). Tuttavia, non basta aggiungere nuove fonti rinnovabili: queste devono essere integrate meglio nella rete esistente. Una vera sfida per gli operatori, considerando la variabilità delle energie rinnovabili. 
  1. Eliminare l’SF6 dagli interruttori MV per un impatto positivo sulla decarbonizzazione. L’eliminazione dell’SF6 dalle apparecchiature MV è una priorità, soprattutto considerando la crescente domanda di interruttori per soddisfare le esigenze infrastrutturali globali. Sostituendo un interruttore MV tradizionale con una tecnologia priva di SF6, gli operatori di rete mantengono le stesse prestazioni senza costo ambientale. 
  1. Migliorare l’efficienza delle reti per eliminare 500 milioni di tonnellate di CO2 globali. Le perdite tecniche nella distribuzione elettrica rappresentano uno spreco significativo. Ridurre queste perdite potrebbe eliminare fino a 500 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno a livello globale. Una rete più efficiente consente di evitare lo spreco di risorse, ridurre l’uso di combustibili fossili e diminuire l’inquinamento atmosferico. 

Electricity 4.0: digitale e tecnologia a media tensione senza SF6 per una rete più sostenibile 

Un mondo più elettrico e digitale, definito Electricity 4.0, è la chiave per affrontare le crisi climatiche ed energetiche, abilitando un futuro resiliente e sostenibile. 

Strumenti digitali migliorano l’integrazione delle DER. La massimizzazione delle rinnovabili dipende da strumenti digitali che aumentano la flessibilità della rete, bilanciando domanda e offerta per ottimizzare produzione e consumo. 

Strumenti digitali e tecnologia MV senza SF6 rispettano le nuove normative, supportando una rete più verde. La tecnologia di interruttori senza SF6, come RM AirSeT RMU, utilizza aria pura e tecnologia sottovuoto per l’isolamento e l’interruzione. Questa soluzione è performante, compatta e sostenibile rispetto alle tecnologie tradizionali. 

Strumenti digitali riducono le perdite e migliorano l’efficienza della rete. Tecnologie connesse ottimizzano la gestione della rete, riducono i tempi di interruzione e prevedono possibili problemi, migliorando il controllo e l’efficienza complessiva. 

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Questo blog post è stato pubblicato originariamente sul blog global di Schneider Electric. 

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