Decarbonizzare le città significa intervenire sui processi responsabili dell’inquinamento, favorendo lo sviluppo delle green city secondo una nuova equazione energetica.
Le città intelligenti sono anche sostenibili: così, la fusione tra smart city e green city trova compimento nel percorso di decarbonizzazione dettato dal Green Deal Europeo. Un insieme di misure che promuove azioni drastiche, su diversi settori economici, per rendere l’Europa più sostenibile e climaticamente neutrale entro il 2050.
Nel mirino, soprattutto il fronte energetico. Secondo i dati Ue, infatti, il consumo e la produzione di energia causano il 75% delle emissioni climalteranti. E gli edifici, insieme all’industria, sono tra i principali attori di questo risultato. La soluzione? Intervenire rapidamente su due fattori chiave: energie rinnovabili e riqualificazione di edifici e fabbriche. I driver normativi e le tecnologie digitali ci sono, e spingono in questa direzione.
Green city, priorità alle rinnovabili
Il ricorso all’energia pulita è fondamentale nella lotta al cambiamento climatico, perché consente di ridurre l’inquinamento atmosferico dovuto alla produzione di energia da fonti fossili.
Per favorire la diffusione delle rinnovabili e ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030, l’Unione Europea ha stabilito appositi obiettivi e meccanismi di finanziamento. Anche il PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima) sta dettando l’evoluzione del sistema energetico attuale, i traguardi da raggiungere e le soluzioni necessarie per farlo.
La crescita delle fonti green auspicata per il 2030 dovrebbe portare, nei prossimi dieci anni, nuove installazioni di eolico e fotovoltaico per 3.200 MW e 3.800 MW ciascuno. Accompagnate dallo sviluppo di infrastrutture e sistemi di accumulo. Non meno importante, le rinnovabili rappresentano una fondamentale base di partenza per soluzioni di riscaldamento e raffrescamento full electric. Un passaggio degli obiettivi “carbon neutral” che ci riporta al tema dei consumi energetici nei grandi centri urbani.
Verso edifici e città a zero emissioni
Gli edifici, lo abbiamo accennato, sono l’altro fattore di svolta per la decarbonizzazione delle città, in quanto attualmente responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di CO2.
Da gennaio 2021, tutti gli edifici di nuova realizzazione devono essere nZEB, ma è altrettanto importante puntare sulla riqualificazione del parco immobiliare esistente. Intervenire sulla struttura e sugli impianti, spesso datati ed energivori, significa aumentarne l’efficienza e limitarne le emissioni inquinanti.
Il risparmio energetico in città, poi, si può favorire anche riqualificando i sistemi di illuminazione pubblici con lampioni LED intelligenti. Mentre tecnologie digitali, Internet of Things e Big Data ci aiutano a monitorare i consumi e a prendere decisioni consapevoli.
E l’industria? La sfida dell’equazione energetica
La transizione energetica cambia dunque radicalmente il modo di concepire città, edifici e fabbriche. Perché nell’evoluzione delle green city c’entra molto anche il settore industriale. Qui, dall’integrazione tra rinnovabili, energy management e smart manufacturing possono nascere soluzioni che fanno la differenza.
Ecco i 4 fattori dell’equazione energetica legata all’industria digitale:
Automazione ed energia parlano la stessa lingua: elaborazione dei dati nell’edge, da un lato, smart grid e sistemi decentralizzati, dall’altro;
IoT e big data: i prodotti connessi creano valore aggiunto solo se si raccolgono, leggono e interpretano i dati con nuovi servizi di analytics;
Design e building: controllare in modo univoco l’intero ciclo di vita di edifici e industrie (Operate & Maintain), attraverso software di controllo e ottimizzazione dei processi;
Integrated company management: gestione dell’azienda nel suo complesso per ottimizzare aree, processi e competenze e rendere la struttura più performante ed efficiente.
Una sfida che si può vincere avvalendosi di tecnologie integrate come la piattaforma EcoStruxure di Schneider Electric. Un ecosistema di prodotti, soluzioni e servizi pensato per generare efficienza e risparmio dalla convergenza tra IT e OT nei processi aziendali.
Green city e digitalizzazione: quanto contano i dati?
Se le città intelligenti sono anche sostenibili, e viceversa, è soprattutto merito dei dati.
La strategia vincente è quella di ampliare gli orizzonti del settore energetico verso una digitalizzazione fatta di cloud, intelligenza artificiale, Intenet of Things. Fattori che impattano, in ugual modo, l’evoluzione green delle città, delle fabbriche e degli edifici intelligenti.
Decarbonizzare le città, dunque, non significa solo rispettare l’ambiente e la salute delle persone, ma favorire anche la crescita di nuovi modelli economici, più che mai importante in questo storico di grande complessità.
L’autrice del post: Alessia Varalda, ingegnere elettrotecnico
Alessia Varalda è ingegnere elettrotecnico, writing and editor consulting, fotografa e blogger. Appena laureata si è dedicata alla realizzazione di impianti elettrici per poi spostarsi nel mondo delle energie rinnovabili che ama tantissimo. Ha avuto la possibilità di scrivere e seguire il mondo dell’energia tradizionale e rinnovabile grazie ad una casa editrice tecnica. Ha quindi deciso di seguire “l’elettricità” sotto punti di vista diversi. Per circa 13 anni si è occupata de “Il Giornale dell’Installatore Elettrico”, prima come redattore, poi come responsabile della rivista. Ha seguito, coordinato e realizzato contenuti per altre riviste: Impianti + Rinnovabili, Tecnologie Elettriche, Percorsi Illuminazione e Tis (Il Corriere IdroTermoSanitario). Inoltre ha realizzato due monografie sulle rinnovabili dal titolo Sole Acqua Aria e Acqua. Si è occupata di energia, di illuminazione, di climatizzazione e di rinnovabili. Ha organizzato corsi di formazione, convegni ed eventi legati all’energia e all’integrazione.
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