Il 29 luglio abbiamo esaurito le risorse ecologiche che il pianeta è in grado di rigenerare nel corso di un anno. Per questo vogliamo presentare soluzioni concrete per combattere il cambiamento climatico che aziende, governi e singole persone possono attuare subito, a 100 giorni da COP26.
Mancano 100 giorni all’avvio della ventiseiesima conferenza annuale delle Nazioni Unite sul clima (COP26), occasione in cui rappresentanti dei governi di tutto il mondo si riuniranno a Glasgow, in Scozia, per cercare di trovare un accordo su azioni efficaci per mitigare il cambiamento climatico.
100 days of possibility: soluzioni per #movethedate
Aziende, governi e singole persone possono agire da subito per promuovere soluzioni che aiutino a combattere il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità senza aspettare le decisioni che saranno prese alla conferenza COP26. Per questo abbiamo deciso di promuovere insieme a Global Footprint Network un’iniziativa per proporre insieme una serie insieme soluzioni concrete.
Su sito 100DaysofPossibility.org ogni giorno, fino all’inizio di COP26 saranno presentate le opportunità e le soluzioni che abbiamo a disposizione già ora e che dimostrano che i modi in cui ognuno di noi può contribuire a spostare in avanti la data dell’Earth Overshoot Day sono tantissimi. Tra questi esempi vi sono proposte per realizzare reti per la distribuzione elettrica con energia al 100% rinnovabile, per creare case intelligenti, per ridurre lo spreco alimentare.
Earth Overshoot Day: cos’è e come si calcola
L’Earth Overshoot day che potremmo tradurre come “Giorno del superamento del consumo delle risorse naturali disponibili prodotte dalla Terra” è il giorno dell’anno in cui la domanda di risorse dell’umanità supera quelle che la Terra può offrire.
Quest’anno è stato il 29 luglio a livello globale, per l’Italia il 13 maggio.
L’Earth Overshoot Day viene calcolato dividendo la biocapacità del pianeta (la quantità di risorse ecologiche che la Terra è in grado di generare), per l’Impronta ecologica dell’umanità (la domanda di risorse dell’umanità) di un determinato anno e moltiplicando per 365, il numero di giorni in un anno:
(Biocapacità della Terra / Impronta ecologica dell’umanità) x 365 = Earth Overshoot Day
Questo significa che in poco meno di sette mesi del 2021 l’umanità ha già consumato tutte le risorse ecologiche che il nostro pianeta genera durante un intero anno. In parole povere: stiamo vivendo ben oltre i nostri mezzi ecologici, spendendo molto più di quanto guadagniamo e gran parte di queste “spese” è costituito da emissioni di anidride carbonica.
Se la pandemia globale nel 2020 aveva determinato un considerevole calo delle emissioni di CO2, i valori sono sono aumentate di nuovo nella seconda parte dello scorso anno. Dati recenti suggeriscono un aumento dell’impronta di carbonio (aumentata del 6,6% dal 2021) e una diminuzione della biocapacità forestale globale (ridotta dello 0,5% dal 2021).
L’importanza della nostra impronta ecologica per contrastare il cambiamento climatico
L’impronta ecologica misura la domanda di risorse naturali di cui l’umanità ha bisogno e viene usata per calcolare quante risorse naturali consumiamo (alimenti e fibre vegetali, prodotti ittici e animali, legname e altri prodotti derivati dallo sfruttamento delle foreste ma anche lo spazio utilizzato, ad esempio, per le infrastrutture urbane).
Le soluzioni di Schneider Electric
Schneider Electric, che all’inizio di quest’anno è stata dichiarata da Corporate Knights l’azienda più sostenibile del mondo, ha dato supporto all’iniziativa proponendo sei delle sue soluzioni per la lista “dei 100 giorni”. Altri partner del progetto sono l’agenzia per il clima scozzese (Scottish Environment Protection Agency – SEPA) e Drawdown Europe.
Ecco alcune delle soluzioni proposte:
Il deposito autobus “smart” della contea di Montgomery nel Maryland (USA)
Un esempio delle soluzioni scalabili per contrastare il cambiamento climatico e la perdita della biodiversità proposte da Schneider Electric è un progetto di integrazione tra migrogrid e infrastruttura di ricarica per i veicoli elettrici realizzato per un deposito autobus “smart” in Maryland. Si tratta di una tecnologie unica nel suo genere, che consentirà di ridurre le emissioni di CO2 fino al 62%, oltre ad offrire altri benefici.
Il progetto prevede di passare 44 autobus della flotta dal diesel all’elettrico alimentati attraverso microgrid, riducendo le emissioni in linea con le sue ambizioni di neutralità del carbonio ottenendo la riduzione del 62% delle emissioni di CO2.
Beneficio di gas serra a vita di oltre 155.000 tonnellate evitate di CO2-e.
Gli uffici a basso consumo energetico IntenCity a Grenoble (Francia)
Un altro esempio è IntenCity, l’edificio che ospita gli uffici di Schneider Electric a Grenoble, in Francia. IntenCity dimostra come pubblico e privato possano unire le forze per favorire il benessere e la sostenibilità.
L’edificio è stato progettato per consumare solo 7 kilowatt-ora per metro quadro all’anno – quasi 10 volte di meno della media dei consumi di un edificio in Europa. Pannelli solari installati sul tetto, due turbine eoliche installate sul posto, l’uso di acqua freatica e l’adozione di tecnologie smart fanno sì che la struttura consuma e produca pari quantità di elettricità nel corso di un anno.
Una partnership in ambito microgrid facilita la condivisione dell’energia e il coordinamento con la comunità circostante.
La smart grid dell’Egyptian Electricity Holding Company (Egitto)
Un altro esempio è un accordo recentemente siglato tra Schneider e Egyptian Electricity Holding Company, il fornitore nazionale egiziano di energia.
L’Egyptian Electricity Holding Company, il fornitore nazionale di servizi pubblici egiziani, sta creando la prima rete intelligente a livello nazionale del Medio Oriente in modo da soddisfare le esigenze della crescente popolazione del paese e il suo sviluppo industriale.
Sarà la prima smart grid di rilevanza nazionale del Medio Oriente, che aiuterà l’Egitto a soddisfare la domanda energetica anche in futuro portando avanti, in parallelo, una strategia di sostenibilità.
La nuova rete intelligente aiuterà l’Egitto a soddisfare le sue future esigenze energetiche, promuovendo al contempo la strategia di sostenibilità del paese. Il governo egiziano sta cercando di aumentare significativamente la produzione di energia da fonti rinnovabili, al 20% dell’offerta totale entro il 2022 e al 42% entro il 2035.
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