Sicurezza delle apparecchiature e delle persone, riduzione del rischio di incendio, manutenzione preventiva sono solo alcuni dei benefici derivanti dal monitoraggio termico continuo.
Gli incendi di origine elettrica sono una problematica che si verifica in edifici come ospedali, aeroporti o data center e producono conseguenze devastanti in ogni tipo di struttura. Uno degli ultimi casi eclatanti è sicuramente l’incendio sviluppatosi nel data center OVH – provider di hosting – di Strasburgo che ha distrutto un data center e danneggiato quelli adiacenti, creando disservizi a livello globale.
Purtroppo gli incendi di origine elettrica non sono inusuali: collegamenti difettosi, connessioni deteriorate a causa del danneggiamento delle superfici (dovuto a corrosione o a eccesso di pressione o attrito), problematiche agli interruttori del sistema di distribuzione di MT/BT o difetti nei motori sono talvolta fonte degli incendi di origine elettrica.
Ma come prevenire queste situazioni? Sicuramente attraverso controlli e manutenzioni, non a caso gli enti regolatori e normatori hanno sempre identificato nelle ispezioni periodiche una possibile soluzione a garanzia di una maggiore sicurezza.
Le ispezioni termografiche, che utilizzano la termografia a infrarossi (IR), costituiscono il metodo più comune – anche se non del tutto efficace e risolutivo – per rilevare i rischi termici. Vengono effettuate secondo una cadenza programmata – ogni 6, 12 o 24 mesi – e rilevano che in un determinato momento la situazione termica rientra nella norma.
Non sempre però consentono di individuare per tempo il deterioramento dei punti di collegamento e, sempre restando in tema di sicurezza, richiedono il fuori servizio delle apparecchiature. Inoltre, l’accesso limitato ad alcuni locali elettrici a causa delle norme di sicurezza può compromettere le verifiche periodiche e impedire di individuare ulteriori rischi termici.
La termografia IR richiede di norma l’installazione di una finestra d’ispezione IR per il test delle apparecchiature in tensione. Spesso tale installazione in alcuni tipi di quadri di distribuzione può comportare problemi di sicurezza a causa della minore tenuta meccanica in caso di arco elettrico.
Sensori wireless per la verifica continua delle temperature sulle connessioni
Una soluzione relativamente nuova che offre numerosi vantaggi rispetto alla termografia a infrarossi è il monitoraggio termico continuo. Si basa su sensori installati in modo permanente sui collegamenti delle sbarre di distribuzione, sulle connessioni cavo e sui contatti degli interruttori ed è in grado di segnalare con tempestività eventuali guasti in quadri elettrici, trasformatori, apparecchiature in bassa e media tensione.
I sensori possono essere progettati specificamente per il monitoraggio termico oppure per il monitoraggio dell’umidità. Alcuni sensori termici sfruttano i progressi della digitalizzazione, grazie alla connettività wireless, come Easergy TH110 di Schneider Electric.
Il sensore privo di batteria, auto alimentato, trasmette una lettura ogni minuto e, in caso di allarme, invia una segnalazione via e-mail o sms. Questo consente un controllo continuo delle connessioni per rilevare il lento deterioramento e prevenire i possibili problemi prima che causino malfunzionamenti, fermo delle apparecchiature o peggio ancora incendi.
Inoltre, il monitoraggio termico continuo è alla base della manutenzione preventiva “condition – based” basata sulle condizioni di funzionamento, garantendo interventi corretti solo dove è necessario e al momento giusto.
Per venire incontro alle necessità di affidabilità e continuità di servizio dei propri clienti, Schneider Electric fornisce i quadri di Media Tensione e i trasformatori nativamente equipaggiati con i sensori Easergy TH110, che rilevano in modo continuo le temperature e comunicano lo stato di funzionamento tramite tecnologie wireless.
Il monitoraggio termico continuo wireless si dimostra, dunque, il modo migliore per rilevare aumenti anomali di temperatura in qualsiasi infrastruttura di distribuzione elettrica prima che si verifichino anomalie e gravi perdite.
I vantaggi del monitoraggio termico continuo
A differenza delle verifiche periodiche con termografia IR, il monitoraggio termico continuo offre un modo efficace per rilevare i rialzi termici anomali o le derive termiche – evitando danni alle apparecchiature e riducendo i tempi di fermo – in continuo, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 ed in modo puntuale relativamente ai componenti che accusano possibili criticità.
Questa soluzione annovera tra i vantaggi sicuramente il miglioramento dell’affidabilità e della continuità di servizio, oltre a una maggiore accuratezza nell’individuazione dei rischi termici grazie ai modelli di temperatura basati sul livello di corrente di riferimento.
Infine, l’allarme in tempo reale consente di rispondere tempestivamente ai rischi prima che si verifichino danni maggiori o il fuori servizio degli impianti.
L’autrice del post: Alessia Varalda, ingegnere elettrotecnico,
Alessia Varalda è ingegnere elettrotecnico, writing and editor consulting, fotografa e blogger. Appena laureata si è dedicata alla realizzazione di impianti elettrici per poi spostarsi nel mondo delle energie rinnovabili che ama tantissimo. Ha avuto la possibilità di scrivere e seguire il mondo dell’energia tradizionale e rinnovabile grazie ad una casa editrice tecnica.
Ha quindi deciso di seguire “l’elettricità” sotto punti di vista diversi. Per circa 13 anni si è occupata de “Il Giornale dell’Installatore Elettrico”, prima come redattore, poi come responsabile della rivista. Ha seguito, coordinato e realizzato contenuti per altre riviste: Impianti + Rinnovabili, Tecnologie Elettriche, Percorsi Illuminazione e Tis (Il Corriere IdroTermoSanitario).
Inoltre ha realizzato due monografie sulle rinnovabili dal titolo Sole Acqua Aria e Acqua. Si è occupata di energia, di illuminazione, di climatizzazione e di rinnovabili. Ha organizzato corsi di formazione, convegni ed eventi legati all’energia e all’integrazione.
Leggi tutti gli articoli di Alessia Varalda.
Aggiungi un commento