L’incremento dei costi delle bollette energetiche sta mettendo in ginocchio interi settori. La soluzione passa dall’efficienza, per produzioni ottimizzate e riduzione degli sprechi.
I settori manifatturiero, agricolo e del commercio sono abituati a lottare con margini stretti e percentuali limitate. Ma cosa succede quando una quota importante dei propri costi, come quelli imputabili alla componente energetica, sale in maniera repentina e per certi versi inattesa? Come affrontare un prezzo che raddoppia, talvolta triplica, mantenendosi in una situazione complessiva di profitto?
L’impatto che questo trend sta avendo va ben oltre il semplice rincaro in bolletta. Il Centro Studi Confindustria stima che questo fenomeno comporterà una perdita del PIL dello 0,8%. È una condizione in parte dovuta agli effetti della pandemia, che ha stressato i mercati di tutto il mondo arrestando bruscamente le produzioni e facendole ripartire oltre le proprie capacità.
Tutto ciò ha avuto anche ripercussioni importanti sul fronte ecologico: l’aumento di prezzo del metano ne ha reso molto oneroso l’utilizzo per la produzione di elettricità, motivo per il quale sono stati riavviati alcuni impianti di generazione a carbone, momentaneamente fermi (ironia della sorte) per procedere con l’aggiornamento al più pulito metano.
Intervenire su più fronti
Gli interventi del Governo puntano a contenere la situazione.
“L’eccezionalità della situazione rischia di offuscare l’efficacia delle azioni messe in atto dal governo e induce alla valutazione di ulteriori misure di carattere prettamente strutturale”, ha confermato di recente il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, ma ancora non è sufficiente.
Con la recente approvazione del Decreto Sostegni Ter sono state varate alcune misure per calmierare il costo delle bollette nel trimestre in corso. Si tratta della cancellazione degli oneri di sistema per tutte le utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, erogazione di contributi mirati per quelle aziende che hanno subito incrementi del costo al kWh superiori al 30% e meccanismi di compensazione temporanei da parte dei produttori di energia.
Escludendo eventuali capacità di rinegoziazione contrattuale, che solo i grandi utilizzatori possono vantare nei confronti dei produttori di energia, l’unica altra via percorribile è quella dell’efficienza.
Il caro elettricità non rappresenta un problema solo per la grande industria, ma anche per tutte quelle PMI e per quegli esercizi commerciali che oggi sono costretti a chiudere i battenti.
Talvolta, infatti, la perdita generata dal costo dell’energia necessaria per la produzione di beni e servizi è superiore a quella derivante dall’inattività e dal relativo mancato incasso.
Una situazione paradossale, che scopre molti punti critici ma che lascia intravedere anche delle potenzialità di miglioramento.
Un tema in discussione già ben prima dell’aumento del costo dell’elettricità ma che oggi, a maggior ragione, diventa di rilevanza strategica.
L’importanza dell’efficienza energetica
L’efficienza energetica diventa da semplice esigenza a vero e proprio obiettivo irrinunciabile per una produzione sostenibile sia sul fronte economico, sia su quello ecologico.
Parlare di efficienza significa mantenersi troppo sul vago: esistono molti metodi per ottenere il risultato voluto, come spiega l’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano nel suo Digital Energy Efficiency Report 2021.
Si può lavorare sull’hardware, ovvero sulla parte “tangibile” degli impianti, al fine di ridurne il consumo di energia.
Anche il software ha dimostrato di poter contribuire in modo sostanziale alla riduzione e all’ottimizzazione dei consumi, attraverso il monitoraggio e la gestione delle prestazioni dei macchinari.
Insieme, hardware e software possono essere configurati in modo da offrire produttività, flessibilità o risparmio energetico a seconda delle necessità operative.
Numeri alla mano, nel 2020 sono stati investiti oltre 2 miliardi di euro nell’efficientamento energetico industriale. Di questi, più del 90% per la parte hardware mentre circa l’8% è stato effettuato in tecnologie software per il controllo e il monitoraggio delle prestazioni dei cicli produttivi.
Valutare con attenzione le condizioni operative
Come comprendere se la propria azienda sta lavorando in maniera poco efficiente?
Occorre eseguire una diagnosi energetica: una procedura pensata per fornire la corretta conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio, di una attività industriale o di servizi pubblici o privati, al fine di valutare e quantificare le opportunità di risparmio energetico dal punto di viste del rapporto costi/benefici.
In altre parole, si tratta quindi di capire se la propria attività, di qualunque genere essa sia, si svolga in maniera efficace ed efficiente sul fronte energetico.
Talvolta i problemi (e i relativi interventi di efficientamento) sono evidenti e di immediata soluzione.
Si pensi ad esempio alla porta di ingresso perennemente aperta in un negozio, capace di vanificare i vantaggi del più efficiente dei sistemi di climatizzazione.
Viceversa, un impianto obsoleto può richiedere molta più energia di quanta ne occorra a uno più moderno, e non sempre vi è una evidenza diretta di quale sia il problema all’interno dei numeri di una bolletta.
Le macchine e gli impianti più energivori, in particolari quelli più datati, offrono interessanti margini di miglioramento sul fronte dei consumi. Margini che, come visto, non possono più essere ignorati.
Per comprendere dove e come intervenire è necessaria, dunque, l’analisi da parte di un esperto, che valuti caso per caso le azioni da mettere in pratica.
La strada verso l’efficienza
Oggi gli interventi di efficientamento non si limitano alla semplice sostituzione degli apparati.
L’utilizzo di appositi sensori e l’analisi dei dati che ne derivano offre inoltre al consumatore di energia una marcia in più: gli permette di misurare con maggiore puntualità le esigenze di tutti gli ambienti, di ciascuna macchina, di ogni processo produttivo, al fine di valutarne l’effettiva richiesta energetica e stabilirne i migliori parametri.
In altre parole, si abilita quello che viene definito IoT (Internet of Things) o, in ambito industriale, l’IIoT (Industrial Internet of Things). Supportati da un adeguato servizio cloud, questi numeri possono trasformarsi in preziose informazioni, vere alleate di chi si occupa di efficienza in azienda.
Se la porta di una cella frigorifera non viene chiusa correttamente, ad esempio, in passato potevano passare ore prima che qualcuno se ne accorgesse e provvedesse. Nel frattempo i consumi andavano alle stelle o, peggio, si poteva interrompere la catena del freddo con conseguente perdita di merce e ulteriore danno economico all’azienda.
Oggi un piccolo sensore installato sulla porta può segnalare l’anomalia tramite un avviso.
Monitorare per consumare meglio
Una volta individuate le inefficienze e le problematiche, occorre valutare l’intervento sul campo.
Con EcoStruxure, Schneider Electric è in grado di proporre una soluzione basata sull’IoT aperta e interoperabile, adatta a rispondere alle necessità di tutti i comparti.
Il tutto si struttura in tre livelli:
- prodotti connessi, predisposti al dialogo attivo con altri sistemi;
- edge control, soluzioni che implementano le logiche di controllo e di interazione con gli impianti;
- analytics, software di gestione e analisi dati e piattaforme web che mettano a disposizione le informazioni raccolte in cloud.
Ad esempio, EcoStruxure Power consente di monitorare la rete di distribuzione elettrica per una maggiore efficienza e continuità operativa, con evidenti benefici anche sul fronte economico.
Per una analisi ancora più accurata e localizzata, l’utilizzo di sensori PowerTag all’interno dei singoli quadri elettrici può fornire dati precisi e in tempo reale energia, correnti, tensione, potenza e fattore di potenza.
Per le attività commerciali, Schneider Electric propone la App Facility Expert Small Business, una soluzione connessa semplice e innovativa che consente di comandare, controllare e monitorare le apparecchiature elettriche. Grazie a questa soluzione è possibile ottenere informazioni dettagliate sullo stato del carico, ricevere una notifica in tempo reale in caso di interruzione di alimentazione, problemi alle apparecchiature o un allarme se il funzionamento degli apparecchi si discosta dalla schedulazione o dagli orari dell’attività.
La strada verso l’efficienza energetica di macchine, impianti ed edifici passa attraverso il monitoraggio dei parametri di funzionamento che permette di intervenire in modo puntuale e continuativo.
L’autrice del post: Alessia Varalda
Alessia Varalda è ingegnere elettrotecnico, writing and editor consulting, fotografa e blogger.
Appena laureata si è dedicata alla realizzazione di impianti elettrici per poi spostarsi nel mondo delle energie rinnovabili che ama tantissimo. Ha avuto la possibilità di scrivere e seguire il mondo dell’energia tradizionale e rinnovabile grazie ad una casa editrice tecnica. Ha quindi deciso di seguire “l’elettricità” sotto punti di vista diversi. Per circa 13 anni si è occupata de “Il Giornale dell’Installatore Elettrico”, prima come redattore, poi come responsabile della rivista.
Ha seguito, coordinato e realizzato contenuti per altre riviste: Impianti + Rinnovabili, Tecnologie Elettriche, Percorsi Illuminazione e Tis (Il Corriere IdroTermoSanitario). Inoltre ha realizzato due monografie sulle rinnovabili dal titolo Sole Acqua Aria e Acqua. Si è occupata di energia, di illuminazione, di climatizzazione e di rinnovabili. Ha organizzato corsi di formazione, convegni ed eventi legati all’energia e all’integrazione.
Conversazione
Gianluca Bertolino
3 anni ago
Brava, ottimo articolo.