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Chi è più “green” innova (e guadagna) di più
La galvanica, per quanto sia una tecnica matura, richiede però processi complessi, che impiegano molte risorse e che possono avere un impatto rilevante sull’ambiente. Qui si può aprire il capitolo della sostenibilità. Il rapporto GreenItaly 2020, realizzato da Symbola e Unioncamere su un panel di 1.000 imprese manifatturiere con 5-499 addetti, mostra che le aziende più “green” sono più resilienti. Tra le imprese che hanno effettuato investimenti per la sostenibilità il 16% è riuscito ad aumentare il proprio fatturato, contro il 9% delle imprese non green.
Questo anche perché le aziende eco-investitrici innovano di più (73% contro 46%), investono maggiormente in ricerca & sviluppo (33% contro 12%) e utilizzano o hanno in programma di utilizzare in misura maggiore tecnologie 4.0, che nel 20% dei casi determinano un incremento di fatturato.
Tornado alla galvanica, dal punto di vista del risultato finale, il problema più rilevante è quello di ottenere un risultato in linea con le attese progettuali e soprattutto perfettamente ripetibile. Per questo è fondamentale utilizzare il giusto mix di materie prime. Inoltre, un piccolo errore o una banale interruzione nel processo possono rovinare interi lotti di materiali preziosi in un colpo solo. I progressi della tecnologia sono fondamentali per ottenere i migliori risultati, per trovare le soluzioni più sostenibili e per monitorare con precisione ogni parametro. Qui assume grande importanza anche la tracciabilità, che permette di conoscere l’origine e le lavorazioni dei prodotti, permettendo di accrescere il valore dei brand.
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