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Continuità operativa e disaster recovery
I termini “disaster recovery”, “continuità operativa” e “disponibilità” esprimono concetti diversi, ma sono strettamente correlati tra loro e implicano un ecosistema sempre attivo e operativo. Nel caso delle strutture sanitarie, non si può fare riferimento solamente agli aspetti informatici, ma è fondamentale fare in modo che la continuità di esercizio dell’infrastruttura fisica sia garantita dalla presenza di alimentazione elettrica, nonché dal condizionamento e raffreddamento di tutti gli ambienti. Questi elementi, infatti, sono direttamente correlati alla sicurezza della vita umana. Ovviamente non esiste un singolo prodotto o soluzione capace di garantire e proteggere tutto, anche perché, come vedremo più avanti, questo “tutto” è in continua evoluzione. Ci sono invece diversi livelli di protezione, sistemi ridondanti per le aree più critiche degli ospedali e svariate procedure, standard e regole da seguire. È indispensabile, inoltre, definire chiaramente adeguate procedure di ripristino del sistema nel caso in cui subisca danni causati da eventi disastrosi.Ecosistema sempre attivo e operativo
Il basso livello di tolleranza delle strutture sanitarie alle interruzioni elettriche o alle oscillazioni di tensione si traduce nella possibilità che a soffrirne siano i delicati apparati medici, come le apparecchiature per risonanza magnetica e tomografia computerizzata, o addirittura su quelle che mantengono in vita i pazienti. Senza contare gli impianti ausiliari critici, come gli impianti di riscaldamento, ventilazione e condizionamento (HVAC), le comunicazioni, la gestione delle cartelle cliniche e la sicurezza. Una strategia di disaster recovery efficiente deve quindi essere olistica, tenendo conto della modalità con cui gli impianti chiave interagiscono e sono tra loro collegati. Parliamo, per esempio di architettura elettrica, sistema di gestione dell’edificio, impianti di riscaldamento, ventilazione e raffreddamento, illuminazione, data center, videocamere di sicurezza, sistemi di controllo degli accessi, apparecchiature mediche e sistemi specialistici per aree critiche.L’impatto delle tecnologie nelle strutture sanitarie
Ovviamente ci sono anche elementi di recente introduzione, più o meno obbligata, di cui tenere conto:-
Cartelle cliniche elettroniche
La quantità di dati gestite dalle strutture sanitarie sta crescendo esponenzialmente e le cartelle elettroniche sono una componente importante di questo problema, che ha un impatto profondo in prima battuta sui sistemi di storage per la memorizzazione e l’archiviazione dei dati e poi sulla loro accessibilità continua. Anche perché spesso vi sono abbinati referti medici che si basano primariamente sull’imaging, traducendosi in quantità di dati enormemente superiori a quelle dei semplici referti testuali.
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Strumenti self-service e teleconsulti
Negli ospedali e nelle sale d’attesa sono sempre di più i dispositivi elettronici self-service. Grazie a questi chioschi gli utenti possono occuparsi autonomamente di check-in del paziente, moduli di consenso, moduli assicurativi, navigazione nella struttura, prenotazioni e pre-ricoveri. Il tutto permette di risparmiare sul personale, oltre che di ridurre i tempi di attesa. Inoltre, visto il periodo pandemico, sempre più si diffondono i teleconsulti, che consentono alle persone di interfacciarsi con le strutture sanitarie tramite strumenti online, come per esempio Zoom.
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Sistemi RFID (Radio Frequency Identification) e RLTS (Real-Time Location System)
Queste tecnologie consentono di localizzare persone e attrezzature. Spesso vengono implementate per garantire la sicurezza dei pazienti più vulnerabili, come neonati, anziani o persone affette da malattie mentali. Con questi minuscoli dispositivi si possono identificare, localizzare, tracciare e monitorare pazienti, visitatori, il personale, le risorse e le apparecchiature. I dispositivi RFID più semplici utilizzano un sistema di identificazione di base, come i numeri di serie, per tracciare e gestire gli oggetti, mentre quelli più sofisticati incorporano sensori che comunicano dati sulle condizioni ambientali e sulla posizione. I sistemi RTLS servono a identificare e tracciare la posizione di oggetti e persone in tempo reale, generalmente in un edificio o in altre aree limitate, con maggiore precisione, granularità e accuratezza rispetto ai sistemi RFID.
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Robotica
I sistemi robotici possono essere impiegati per sostituire alcune attività umane di assistenza, per aumentare l’indipendenza e la partecipazione sociale delle persone vulnerabili, per l’esecuzione di attività che non possono essere effettuate dall’uomo o che possono essere eseguite in maniera più precisa. Ovviamente i sistemi robotici sono molto complessi, rappresentando la convergenza di interfacce uomo-macchina, sistemi di sensori, fonti di energia mobili, efficienza energetica e materiali biocompatibili.
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