Cambiamento climatico: ripensare gli edifici è una necessità. Ecco su cosa concentrarsi

Questo post fa parte dei contenuti del World Economic Forum Annual Meeting 2022 di Davos ed è stato originariamente pubblicato qui.
  • Gli edifici rappresentano il 37% delle emissioni di carbonio del mondo; fortunatamente, esistono già tecnologie per ridurre drasticamente il loro consumo energetico.
  • Eppure, molti proprietari di edifici, amministratori, progettisti e investitori non sono ancora pienamente consapevoli di queste soluzioni o del valore e dei rendimenti generati da queste tecnologie, se le utilizzassero.
  • Per migliorare questa consapevolezza, Schneider Electric insieme ad Accenture e al World Economic Forum, ha sviluppato un Building Value Framework.
Image: Unsplash/Chuttersnap Sullo sfondo delle Alpi francesi si trova un edificio per uffici di 26.000 metri quadrati, uno spazio in cui oltre 1.500 lavoratori si riuniscono ogni giorno. Due imponenti turbine eoliche e un mare di pannelli solari che rivestono il tetto generano tutta l’energia di cui l’edificio ha bisogno. All’interno, sensori e software ottimizzano l’illuminazione, il riscaldamento, il raffreddamento e altre attività che consumano energia, assicurando che non venga sprecata. In effetti, questo nuovo edificio potrebbe essere il miglior esempio di efficienza energetica al mondo, secondo il LEED Certification International Framework, che valuta quanto siano rispettosi dell’ambiente gli edifici. Raggiungendo emissioni nette pari a zero ogni anno, utilizza solo un decimo dell’energia della sua controparte europea media. Far sì che un maggior numero di edifici si doti di questo tipo di tecnologie è fondamentale se vogliamo scongiurare un disastroso cambiamento climatico. Che si tratti dei centri commerciali in cui facciamo shopping, delle case in cui viviamo, delle fabbriche e degli uffici in cui lavoriamo o degli ospedali, degli snodi di trasporto e delle scuole che visitiamo, gli edifici sono responsabili del 37% delle emissioni di carbonio nel mondo. Se a ciò si aggiunge la recente impennata dei prezzi dell’energia – ora ai massimi da diversi decenni – è chiaro che ridurre l’utilizzo di energia attraverso una maggiore efficienza è ormai un imperativo per le aziende, i politici e le famiglie di tutto il mondo.

Ripensare il valore degli edifici: oltre i dati finanziari

La buona notizia è che le tecnologie per ridurre drasticamente il consumo di energia negli edifici esistono già. E ha senso incorporarli in nuovi edifici – o aggiungerli a quelli esistenti, non solo per la salvaguardia dell’ambiente, ma anche per gli impatti sociali e finanziari. Il costo di investimento per la decarbonizzazione e la digitalizzazione di quell’edificio per uffici nelle Alpi francesi, ad esempio, sarà recuperato entro i prossimi tre-cinque anni. E poi ci sono anche tutti i benefici non finanziari. Investire in edifici e città efficienti e a basse emissioni di carbonio porta una maggiore resilienza energetica; crea posti di lavoro; e significa migliorare la salute e il benessere di coloro che vivono e lavorano in essi.

Sensibilizzazione alle possibilità: un quadro d’azione

Eppure, molti proprietari di edifici, amministratori, progettisti e investitori non sono ancora pienamente consapevoli di queste soluzioni o del valore e dei rendimenti generati da queste tecnologie, se le utilizzassero. Per migliorare la consapevolezza e aiutare chi deve prendere queste decisioni – dagli utenti finali ai proprietari immobiliari – a valutare meglio tali investimenti, Schneider Electric, insieme ad Accenture e al World Economic Forum, nel 2022 ha sviluppato un Building Value Framework. Parte della più ampia iniziativa Net Zero Carbon Cities, questo documento include una pratica lista di controllo operativa che comprende una serie di raccomandazioni per investimenti edilizi a prova di futuro, indipendentemente dalle dimensioni, dall’uso o dalla posizione geografica dell’edificio.

Il punto di partenza: un edificio decarbonizzato e intelligente

Tutto inizia con la decarbonizzazione e la digitalizzazione dei singoli edifici. Sul fronte della decarbonizzazione, l’azione più ovvia è quella di evitare l’uso di combustibili fossili (riscaldamento con petrolio o carbone, ad esempio, o cucine a gas), e utilizzare invece alternative elettriche. L’elettricità non è solo più efficiente (meno spreco di energia), ma anche più pulita (meno emissioni di carbonio nell’atmosfera). Ma si tratta anche di dotare gli edifici dei mezzi per generare una propria energia pulita. Pensate ai pannelli solari e alle turbine eoliche che forniscono l’energia per quell’edificio in Francia: si tratta di tecnologie collaudate il cui costo è diminuito drasticamente negli ultimi anni, e che qualsiasi proprietario o gestore di edifici potrebbe e dovrebbe prendere in considerazione. Sul fronte della digitalizzazione, gli operatori degli edifici possono aumentare notevolmente l’efficienza energetica attraverso sensori e sistemi di automazione che garantiscono che il riscaldamento, il raffreddamento e l’illuminazione siano forniti solo quando e dove necessario. Certo, l’isolamento, ad esempio l’utilizzo dei doppi vetri, migliora l’efficienza energetica, ma la gestione “attiva” dell’energia tramite strumenti digitali è molto più conveniente nel tempo. Gli strumenti digitali possono anche aiutare gli amministratori e gli inquilini a monitorare meglio il consumo di energia, fornendo informazioni sui cambiamenti di abitudini che potrebbero migliorare l’utilizzo di energia. L’implementazione di sistemi di gestione degli edifici su questi dati consente all’edificio di utilizzare in modo più efficiente la propria energia, oltre a segnalare ai gestori dell’edificio e agli inquilini eventuali problemi da risolvere. I migliori risultati si ottengono quando tutti i dati, da quelli desunti dai sensori ai sistemi in esecuzione a terra, vengono condivisi in un unico database. Infine, creare “un gemello digitale” può aiutare i progettisti a ottimizzare l’efficienza di un edificio fin dall’inizio, riducendo al minimo i costi e gli sprechi già nelle fasi di progettazione e costruzione e raccogliendo benefici in termini di efficienza direttamente dalle attività quotidiane. Nel caso di quell’edificio per uffici in Francia, ad esempio, i progettisti hanno simulato fin dall’inizio, mezzo milione di variabili energetiche, per prevedere come, perché e dove l’energia sarebbe stata utilizzata. Ciò ha permesso loro di raggiungere la massima efficienza una volta che l’edificio è stato effettivamente completato.

Andare oltre i singoli edifici: l’effetto sistema

Tuttavia, decarbonizzare e digitalizzare i singoli edifici è solo una parte della soluzione. Ancora più importante è quando questo tipo di edifici fanno un ulteriore passo avanti, integrando la gestione dell’energia e delle risorse nei più ampi ecosistemi di alimentazione, trasporto e ricarica dei veicoli elettrici che li circondano. Questo approccio è fondamentale per aiutare a stabilizzare le forniture energetiche di un’intera città e ad accelerare la transizione verso lo zero netto. Anche in questo caso esistono esempi concreti: a Järvenpää, in Finlandia, centro logistico gestito dal rivenditore Lidl sfrutta il calore catturato dalle sue operazioni di raffreddamento attraverso un sistema di gestione dell’energia, per poi venderlo alla rete locale e utilizzarlo per il riscaldamento del quartiere vicino. Allo stesso modo, il nuovo edificio per uffici in Francia sarà in grado di immettere nella rete elettrica pubblica, l’energia in eccesso generata dalle sue turbine eoliche e dai pannelli solari.

La transizione degli edifici è possibile: realizzala oggi

Edifici sostenibili, resilienti e che mettono al centro il benessere persone, non sono sogni utopici di un futuro lontano. Esistono qui e ora. Il centro logistico Lidl in Finlandia e l’edificio per uffici nelle Alpi francesi (l’edificio più recente di Schneider Electric) ne sono la prova. Per affrontare le sfide del cambiamento climatico e dell’aumento dei prezzi dell’energia, dobbiamo fare in modo che questi esempi non siano più un’eccezione, ma che diventino comuni nelle città di tutto il mondo. Non si tratta di inventare nuove tecnologie, ma di adottarle rapidamente. La nostra lista di “cose da fare” è un buon punto di partenza. Maggiori informazioni sul Net Zero Carbon Cities’ Building Value Framework e sulla lista di controllo operativa sono qui.

Tag: , , , , ,

Conversazione

  • Giuseppe Sodi

    2 anni ago

    Buonasera, tutto molto interessante e con dei contenuti veramente innovativi mi piacerebbe se si potrebbe approfondire l’argomento sulla manutenzione e smaltimento di queste nuove e innovative tecnologie e confrontarle in base a questi parametri alle tecnologie legate ai combustibili solidi!!!

    Buon lavoro e cordiali saluti

    Rispondi

Aggiungi un commento

Tutti i campi sono richiesti.