L’efficientamento degli edifici non è più rimandabile

Come valutare lo stato di un edificio anche durante la progettazione degli interventi di riqualificazione per contribuire attivamente a rendere gli edifici del futuro efficienti, sostenibili, salubri e confortevoli. La nuova guida Schneider Electric per la norma UNI EN ISO 52120.

Il 40% circa del consumo energetico europeo è imputabile agli immobili. Per questo motivo l’Unione Europea ha emanato, a partire dal 2002, una serie di direttive sulla prestazione energetica degli edifici, che sono state aggiornate nel 2018 con la Direttiva Europea EPBD (Energy Performance of Buildings Directive) 2018/844, soggetta a revisione e recentemente con la nuova (e quarta) Direttiva EPBD, che è stata appena approvata dal Consiglio europeo e sarà prossimamente in pubblicazione. 

Efficientamento degli edifici: obbligo e opportunità 

Questa norma appartiene alla famiglia di norme EPB che mirano ad armonizzare a livello internazionale la metodologia per la valutazione della prestazione energetica degli edifici. Valutando concretamente l’impatto dell’automazione sui consumi energetici degli immobili.  

I recenti provvedimenti legislativi europei e nazionali puntano sull’introduzione di sistemi di automazione degli edifici, sia per le nuove realizzazioni che per le ristrutturazioni al fine di minimizzare i consumi energetici, rendendo smart l’edificio.  

La guida alla UNI EN ISO 52120 di Schneider Electric  

La nuova guida Schneider Electric fornisce:  

  • una lista strutturata delle funzioni di automazione e controllo (Building Automation and Control – BAC) per i diversi servizi tecnici per l’edilizia (Technical Building System – TBS), inclusa la gestione tecnica degli edifici (Technical Building Management – TBM), che hanno incidenza sulla prestazione energetica degli stessi e relativa classificazione (A, B, C, D);  
  • requisiti minimi funzionali per ogni classe;  
  • un metodo analitico e semplificato per ottenere una prima stima dell’impatto di queste funzioni su edifici e profili di utilizzo rappresentativi;  
  • schemi di principio impiantistici volti a rappresentare in modo semplice e con terminologia tecnica esemplificativa, le funzionalità di automazione alla base della classificazione secondo la norma stessa: per ogni schema di principio sono esemplificati i principi di funzionamento e i relativi benefici energetici derivanti dall’applicazione della soluzione identificata;  
  • una nota finale per guidare il professionista nella scelta dei diversi protocolli di comunicazione standard oggi disponibili sul mercato della building automation.  

Nella sezione dedicata agli schemi impiantistici, vengono messe a disposizione delle “schede tecniche” che aiutano a supportare i tecnici nell’individuazione delle funzioni di controllo riportate nelle tabelle riepilogative per il raggiungimento delle classi stabilite dalla Norma. Tali funzioni di controllo sono suddivise per tipologia applicativa: Riscaldamento, Acqua Calda Sanitaria, Raffrescamento, Ventilazione e Condizionamento, Illuminazione, Schermature solari, Sistemi TBM. L’elenco delle funzioni proposto procede, per ogni impianto, dall’esame dell’emissione in ambiente/zona (elementi terminali), all’esame della rete di distribuzione per giungere all’analisi della generazione.   

UNI EN ISO 52192-1: elemento portante della nuova Direttiva EPBD 

In linea con la nuova Direttiva EPBD, nota anche come “Direttiva Case Green” e appena approvata dal Consiglio Europeo, la UNI EN ISO 52120-1 è un elemento portante del quadro normativo e ha l’obiettivo di accelerare l’attuale tasso di riqualificazione degli edifici esistenti, al fine di ridurre i consumi energetici e le emissioni e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.  

La Direttiva introduce misure crescenti di obbligatorietà per migliorare la prestazione energetica degli edifici, riducendone i consumi, così come adotta a partire da luglio 2027, per la prima volta in modalità obbligatoria per gli edifici non residenziali aventi impianti > 290 kW, l’indicatore SRI (Smart Readiness Indicator) per classificare la “prontezza” tecnologica degli edifici a interagire con i loro occupanti e con le reti energetiche: la Norma UNI EN ISO 52120-1 è appunto lo standard riferimento con cui sono stati definiti i servizi intelligenti e i relativi punteggi nella metodologia di calcolo di tale indicatore.  

La guida è rivolta a tutti i soggetti coinvolti nelle fasi di progettazione, gestione e valutazione delle performance degli edifici come progettisti, architetti, ingegneri, proprietari di edifici, autorità pubbliche. Grazie a questa guida è possibile approfondire le tecnologie di automazione utili all’ottenimento di una maggiore efficienza energetica negli edifici, consentendo di risparmiare sui costi di gestione degli stessi, di preservare le risorse energetiche esistenti, e di abbassare le emissioni di CO2.  

Il contesto normativo e legislativo nazionale 

La realizzazione degli impianti secondo lo standard UNI EN ISO 52120-1 è diventato un obbligo con l’emanazione del D.M. “Requisiti Minimi” del 26/06/2015 – “Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici”, funzionale alla piena attuazione della direttiva 2010/31/ UE.. 

In particolare, per gli edifici ad uso non residenziale di nuova costruzione o sottoposti a ristrutturazione importante di primo livello (ovvero sottoposti a  interventi che, oltre ad interessare l’involucro edilizio con un’incidenza superiore al 50% della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio, prevedono anche la ristrutturazione dell’impianto termico per il servizio di climatizzazione invernale e/o estiva a servizio dello stesso), è previsto un livello minimo di automazione corrispondente alla classe B definita all’interno della norma. Tale prescrizione è in vigore dal 1° ottobre 2015.   

Il D.Lgs 102/2014 ha definito un quadro di misure per la promozione e il miglioramento dell’efficienza energetica. In particolare, l’articolo 8 ha introdotto l’obbligo di esecuzione periodica di diagnosi energetiche nelle grandi imprese (poi esonerate se con consumo annuo inferiore a 50 tep) e nelle imprese a forte consumo di energia o, in alternativa, di dotarsi di sistemi di gestione conformi alla norma UNI EN ISO 50001.   

Tale norma fissa i requisiti per il continuo miglioramento delle prestazioni energetiche, facendo riferimento ad un percorso articolato in:   

  • elaborazione di una strategia e individuazione degli obiettivi di sostenibilità energetica, in linea con le esigenze di business;   
  • implementazione di un programma di controllo e verifica periodica del raggiungimento degli obiettivi;   
  • benchmarking e individuazione della priorità degli interventi;   
  • azioni di ottimizzazione;   
  • comunicazione dei risultati all’esterno.   

L’EnMS (Energy Management System), così come definito dalla norma UNI EN ISO 50001:2018, è un insieme di elementi correlati e interagenti rivolti a stabilire una politica energetica e degli obiettivi energetici, nonché l’insieme di processi e procedure atti a conseguirli. Diventa pertanto fondamentale ricorrere a un sistema di monitoraggio energetico, automazione, controllo e gestione tecnica in grado di supportare l’utente e permettere alle organizzazioni di conseguire, attraverso un approccio sistematico, il miglioramento continuo delle prestazioni energetiche.  

Cogliere l’opportunità degli incentivi per gli investimenti in Building Automation  

Per accelerare la diffusione di sistemi di Building Automation sono disponibili a livello nazionale una serie di meccanismi incentivanti:  

  • Nuovo Conto Termico: il D.M. 16/02/2016, entrato in vigore il 31/05/2016, prevede, tra gli altri, incentivi a beneficio delle amministrazioni pubbliche, per l’installazione di tecnologie di gestione e controllo automatico degli impianti termici ed elettrici degli edifici, ivi compresa l’installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore. L’incentivo è riconosciuto solo alle tecnologie che consentono di raggiungere almeno la classe B della norma UNI EN ISO 52120-1. L’appartenenza ad una certa classe di automazione deve essere asseverata da un tecnico secondo la specifica tecnica UNI/TS 11651. Tale incentivo è rivolto ai soli edifici esistenti, di qualsiasi categoria catastale e può essere erogato con varie modalità.  
  • Detrazione fiscale “EcoBonus”: tale detrazione è applicata all’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) o all’Ires (Imposta sul reddito delle società) ed è concessa quando si eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. Tra gli interventi ammissibili alla detrazione fiscale del 65% ci sono l’acquisto, l’installazione e la messa in opera, nelle unità abitative, di dispositivi e sistemi di building automation, almeno di classe B della UNI EN ISO 52120-1, che consentano la gestione automatica personalizzata degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda o di climatizzazione estiva, compreso il loro controllo da remoto attraverso canali multimediali. La legge di bilancio per l’anno 2022 e per il triennio 2022 – 2024 ha prorogato l’EcoBonus al 31/12/2024.   
  • Criteri Ambientali Minimi: il decreto 23/06/2022 relativo all’affidamento della progettazione e/o dei lavori per interventi edilizi disciplinati dal Codice dei Contratti pubblici, entrato in vigore il 4/12/2022, prevede tra i criteri premianti per l’aggiudicazione l’adozione di un Building Automation and Control System (BACS) corrispondente alla classe A della norma UNI EN ISO 52120-1.  

È importante segnalare, in questo contesto, l’importanza di considerare la specifica tecnica UNI/TS 11651 relativa alla “Procedura di asseverazione per i sistemi di automazione e regolazione degli edifici, in conformità alla UNI EN ISO 52120-1”, pubblicata nel 2023. L’asseverazione consente di verificare la conformità del sistema BAC ad una delle classi di efficienza (A, B, C o D) per edifici residenziali e non residenziali applicabili, ad esempio per i criteri ambientali minimi, che richiedono esplicitamente che vi sia asseverazione della classe del sistema di building automation.

Un’altra specifica di riferimento da considerare nel contesto dell’efficientamento degli edifici riguarda le figure professionali: già nel 2017 infatti è stata pubblicata la specifica tecnica UNI CEI TS 11672 che definisce i requisiti di conoscenza, abilità e competenza relativi alle figure professionali che operano sui sistemi di automazione degli edifici. Essa contempla due diverse figure: esperto BACS dei sistemi HVAC (o elettrici) e BACS system integrator.  

La classificazione della norma UNI EN ISO 52120-1 per i sistemi di automazione degli edifici 

La norma UNI EN ISO 52120-1 definisce quattro diverse classi “BAC” di efficienza energetica per classificare i sistemi di automazione degli edifici, sia in ambito residenziale che non residenziale. Queste quattro classi, da D ad A, non hanno corrispondenza diretta con le sette classi di efficienza energetica dell’edificio (A B C D E F G), espresse in kWh/m2 anno o kWh/m3 anno, bensì rappresentano sistemi di automazione con efficienza energetica crescente:   

  • Classe D “NON ENERGY EFFICIENT”: comprende gli impianti tecnici tradizionali e privi di automazione e controllo, non efficienti dal punto di vista energetico;   
  • Classe C “STANDARD” (riferimento): corrisponde agli impianti dotati di sistemi di automazione e controllo degli edifici (BACS) “tradizionali”, eventualmente dotati di BUS di comunicazione, comunque a livelli prestazionali minimi rispetto alle loro reali potenzialità.   
  • Classe B “ADVANCED”: comprende gli impianti dotati di un sistema di automazione e controllo (BACS) avanzato e dotati anche di alcune funzioni di gestione degli impianti tecnici di edificio (TBM) specifiche per una gestione centralizzata e coordinata dei singoli impianti. “I dispositivi di controllo delle stanze devono essere in grado di comunicare con il sistema di automazione dell’edificio”.   
  • Classe A “HIGH ENERGY PERFORMANCE”: corrisponde a sistemi BAC e TBM “ad alte prestazioni energetiche” cioè con livelli di precisione e completezza del controllo automatico tali da garantire elevate prestazioni energetiche all’impianto. “I dispositivi di controllo delle stanze devono essere in grado di gestire impianti HVAC tenendo conto di diversi fattori (ad esempio, valori prestabiliti basati sulla rilevazione dell’occupazione, sulla qualità dell’aria ecc.) e includere funzioni aggiuntive integrate per le relazioni multidisciplinari tra HVAC e vari servizi dell’edificio (ad esempio, elettricità, illuminazione, schermatura solare ecc.)”.   

Sebbene, la classe C è considerata dall’ente normatore la classe di riferimento in quanto standard tecnologico di partenza, occorre notare, che per gli edifici esistenti, nei quali tipicamente non tutte le funzioni di automazione tradizionale sono implementate, il livello medio del parco tecnologico installato corrisponde alla classe D.  

Conoscere le nuove disposizioni con la guida Schneider Electric UNI EN ISO 52120-1 

Scopri come Schneider Electric può supportarti nell’efficientamento degli edifici. Leggi di più sulle nuove disposizioni della normativa UNI EN ISO 52120-1 e sui meccanismi incentivanti per l’adozione di soluzioni intelligenti. 

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