Lo sviluppo e l’attuazione di norme e standard ambientali è il metodo più efficace per la decarbonizzazione.
Il Word Economic Forum (WEF) stima che nel 2022, le emissioni di CO2 siano aumentate dell’1%, raggiungendo un nuovo massimo di 36,6 miliardi di tonnellate di CO2. Intervenire sulle emissioni globali di anidride carbonica è quindi una necessità. Ma mentre facciamo piani su come ridurle, ci scontriamo con la realtà: da dove iniziare effettivamente la transizione verso un futuro più sostenibile? Come ha detto il presidente del WEF, “Il costo del non agire supera di gran lunga quello dell’agire”. Ecco perché dobbiamo cominciare subito.
Ci sono diverse strategie efficaci di decarbonizzazione da prendere in considerazione. Ma il metodo più efficace per cominciare è sviluppare e mettere in atto norme e regolamenti in materia ambientale, che aiutino a creare degli standard ragionevoli, validi per tutti.
Il rischio è che senza standard – ovvero se le aziende private “riempissero il vuoto” con le loro metriche per dimostrare il loro impegno per la decarbonizzazione – non si potrebbero monitorare i risultati che risulterebbero incoerenti da misurazione a misurazione e quasi impossibili da confrontare con qualsiasi benchmark.
Gli standard ambientali invece ci permettono di monitorare, misurare e comunicare i nostri risultati in maniera trasparente. E soprattutto di agire adesso.
I vantaggi degli standard ambientali
Per calcolare l’impatto ambientale, tra cui quello della CO2, servono dati precisi e affidabili. Per questo avere degli standard di riferimento in questo ambito, garantisce che le misurazioni siano sempre coerenti e interoperabili. Inoltre, gli standard definiscono anche le regole di calcolo per i singoli prodotti, le cosiddette “product-specific rules “(PSR). Gli standard hanno anche il vantaggio di settare una terminologia comune che rende anche la comunicazione dei risultati più chiara e trasparente. Ecco alcuni esempi.
- La norma IEC 63366 – Product Category Rules (PCR), basata sulla norma proposta dal gruppo di lavoro IEC/TC111) definisce le regole per i prodotti e i sistemi elettronici ed elettrici (EEPS). Si tratta di uno standard fondamentale per valutare il ciclo di vita di un prodotto. Per ogni categoria di prodotto, le PSR permettono una maggiore precisione di calcolo grazie a regole aggiuntive. Ad esempio, per le apparecchiature di comando e controllo ad alta tensione IEC TS 62271-320 o per le apparecchiature di comando e controllo a bassa tensione IEC TS 63058.
- La norma ISO 14025 stabilisce invece i principi per l’utilizzo delle informazioni ambientali. Sebbene sia destinata principalmente alla comunicazione tra aziende, può essere utilizzata anche per comunicare con i clienti.
- Il PEPecopassport® è un programma di riferimento internazionale che fornisce metodi e regole per la redazione dei Profili Ambientali di Prodotto (PEP) e per mostrare l’impronta ambientale della valutazione del ciclo di vita (LCA) di un prodotto. La PEP è conforme alla norma EN 50693, completata da 18 PSR. Per le soluzioni di quadri elettrici di bassa tensione e di controllo, gli aspetti ambientali sono coperti dalla PSR0005, allineata alla norma IEC TS 63058.
Gli standard a livello di prodotto devono ancora essere sviluppati, a partire dalle norme di valutazione della conformità per certificare risultati affidabili e comparabili.
Stabilire standard comuni per ridurre le emissioni
Misurare la riduzione delle emissioni o quelle che si sono evitate, permette di valutare con precisione gli investimenti in decarbonizzazione, stabilendo obiettivi realistici e allocando le risorse necessarie. L’obiettivo è di incoraggiare il maggior numero di aziende a adottare pratiche e politiche sostenibili.
La norma IEC 63372 (attualmente in fase di sviluppo) vuole proprio essere una guida per quantificare e comunicare le emissioni di gas serra, comprese le riduzioni delle emissioni e le emissioni evitate da prodotti, servizi e sistemi elettrici ed elettronici.
I principi e le metodologie sviluppate con questo standard non solo contribuiranno a garantire parametri di riferimento e confronti imparziali ma potranno essere applicate a norme specifiche per i prodotti, evitando anche casi di greenwashing.
Standard di prodotto: efficienza dei materiali ed economia circolare
Creare prodotti con materiali più efficienti riduce al minimo l’utilizzo di materie prime durante tutto il processo di progettazione e produzione del prodotto, mantenendone la qualità e la funzionalità. L’obiettivo – utilizzando meno risorse, materiali riciclati e sostenibili e riducendo al minimo l’impatto ambientale di un prodotto – è quello di ridurre gli sprechi e migliorarne quindi la sostenibilità.
Gli standard attuali comprendono:
- Le norme della serie EN 4555x di CENELEC che contribuiscono a introdurre requisiti di progettazione ecologica sull’efficienza dei materiali dei prodotti connessi all’energia attraverso metodi orizzontali.
- Nel 2023 il CENELEC si concentrerà sullo sviluppo della norma EN 45560 per la progettazione circolare dei prodotti. L’obiettivo è quello di fornire una guida specifica per integrare la circolarità nella progettazione e nello sviluppo dei prodotti di un’azienda e su come trasformare le ambizioni di economia circolare in strategie.
- Esempi di prodotti che si possono considerare di economia circolare sono gli interruttori intelligenti contenenti materiali riciclati o i dispositivi di protezione realizzati con poliammide 6 (PA6) riciclata al 100% da pneumatici fuori uso.
Per sostenere i modelli di business circolari e promuovere l’eco-design, bisogna:
- Sviluppare nuovi standard di prodotto per quantificare gli impatti ambientali.
- Spingere sulla manutenzione dei prodotti.
- Fare leva sui servizi associati.
- Definire standard di prodotto che certifichino in modo verificato e sicuro che i prodotti sono stati testati in loco o rigenerati per l’economia circolare.
Standard ambientali a 360 gradi
La quantificazione accurata delle emissioni di anidride carbonica, la promozione di un’economia circolare e la decarbonizzazione su scala globale, richiedono normative standardizzate. Queste norme devono fornire metodi e indicazioni per il benchmarking dei risultati, per la misurazione delle emissioni, nonché linee guida chiare per la quantificazione e la comunicazione dei risultati. Inoltre, contribuiscono a motivare le aziende a migliorare la loro governance ambientale, sociale e aziendale (ESG) e a considerare gli aspetti ambientali in ogni fase del processo di sviluppo dei prodotti.
Per maggiori informazioni, scarica il nostro rapporto Back to 2050, che parla della transizione energetica, dei modelli di consumo e di come gli ecosistemi circolari richiedano ottimizzazioni dalla progettazione alla fine del ciclo di vita.
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