Per contrastare il cambiamento climatico stiamo facendo troppo poco e lo sappiamo. Ma secondo le nostre stime e con l’implementazione delle soluzioni che abbiamo già, possiamo raggiungere l’obiettivo dello “Zero netto” o Net-Zero entro il 2030 con queste tre semplici azioni.
Il cambiamento climatico sta peggiorando con una velocità scoraggiante. Come dimostrato dal Gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (IPCC), bisogna agire rapidamente sui “punti di non ritorno” che rendono sempre più grave l’impatto del riscaldamento globale – come lo scioglimento delle calotte polari.
Ma il tempo per l’azione si sta riducendo drasticamente.
Lo scenario attuale è preoccupante
Attraverso la modellazione di diversi scenari di transizione climatica, l’IPCC ha dimostrato che le emissioni globali devono essere ridotte del 30-50% entro il 2030, rispetto ai livelli del 2018, per avere anche solo una possibilità di combattere di limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi.
In altre parole, se vogliamo prendere sul serio gli obiettivi dell’accordo di Parigi, dobbiamo fare progressi sostanziali entro il 2030.
Le stime più recenti di Schneider Electric suggeriscono che siano necessarie riduzioni delle emissioni 3-5 volte superiori a quelle attualmente considerate dai governi nazionali per essere sulla buona strada per raggiungere questi obiettivi. Dobbiamo urgentemente fare molto di più per soddisfare l’imperativo del cambiamento climatico del 2030.
Contrastare il cambiamento climatico è possibile
La nostra analisi suggerisce che è possibile ridurre le emissioni ai livelli necessari per rimetterci in rotta per raggiungere lo zero netto entro la metà di questo secolo, attraverso la diffusione di massa e l’implementazione delle tecnologie esistenti.
Per accertare questo, abbiamo valutato le emissioni di CO2 legate all’energia, da qui al 2030, per quattro regioni principali: Nord America, Europa, Cina e paesi asiatici dell’OCSE. Collettivamente, queste regioni rappresentano il 70% delle emissioni globali di CO2.
Abbiamo analizzato l’impatto che l’adozione di massa delle tecnologie esistenti avrebbe sui livelli di emissione in quattro settori – edifici e costruzioni, industria, mobilità e produzione di energia – per queste regioni, e la misura in cui ciò ci consentirebbe di tornare in pista a livello globale in termini di riduzione delle emissioni.
I risultati della nostra analisi
I risultati mostrano che, entro il 2030, possiamo ridurre con successo le emissioni globali di CO2 legate all’energia in linea con i percorsi di transizione climatica dell’IPCC. L’elettrificazione, la digitalizzazione e le ristrutturazioni per migliorare l’efficienza energetica, in particolare, hanno un notevole potenziale per ridurre le emissioni.
Prendiamo gli edifici come esempio. L’adozione diffusa di tecnologie elettriche e digitali, come pompe di calore e sistemi digitali di gestione dell’energia, potrebbe ridurre la domanda di energia degli edifici fino al 40%.
La buona notizia è che queste tecnologie sono già ampiamente disponibili. Ma affinché tali risparmi sulle emissioni siano realizzati – e per tornare in rotta nella corsa al cambiamento climatico del 2030 – queste soluzioni devono essere adottate su una scala e un ritmo senza precedenti.
Tendenze analoghe sono state scoperte negli altri settori valutati.
In altre parole, mentre le soluzioni necessarie per combattere il riscaldamento globale esistono oggi, devono essere adottate molto più velocemente rispetto a quanto lo facciamo attualmente.
Come affrontare il cambiamento climatico
Quindi, cosa possiamo fare? I nostri risultati indicano la necessità di intraprendere tre azioni chiave:
1. Approcciare i settori in cui ridurre le emissioni è più facile
Se a livello globale c’è molta attenzione sulla riduzione delle emissioni che derivano da settori difficili, come l’industria pesante e il trasporto marittimo, sarebbe più utile concentrarsi su tutti quei settori in cui l’adozione di tecnologie esistenti può essere implementata più velocemente e più facilmente per raggiungere lo scopo.
2. Concentrare il lavoro sulle aziende, che hanno un ruolo maggiore da svolgere nell’affrontare le sfide del cambiamento climatico
Lo sviluppo di catene del valore efficaci ed efficienti si rivelerà fondamentale per garantire che le tecnologie più ecologiche siano sufficientemente messe in uso. Per facilitare questo passaggio, le grandi aziende devono accelerare i loro obiettivi ambientali in vista del 2030 e sostenere le piccole e medie imprese, nelle loro catene di approvvigionamento, per ridurre anche le loro emissioni.
3. I governi devono aggiornare i quadri legislativi per facilitare gli obiettivi di decarbonizzazione
Gli attuali quadri legislativi spesso promuovono tacitamente l’uso di prodotti o fonti di combustibile meno rispettosi dell’ambiente. Ad esempio, nell’Unione europea, le aliquote fiscali per l’utilizzo di energia elettrica sono in media, quattro volte superiori rispetto all’uso equivalente del gas. Dovrebbero essere adottati quadri comuni per incanalare gli investimenti, monitorare i progressi e premiare gli utenti di prodotti e pratiche più rispettosi dell’ambiente.
La sfida che affrontiamo da qui al 2030 è enorme. Ma le soluzioni per superarlo esistono. Ciò che ci resta è agire, in fretta e senza esitazione.
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Questo post è stato pubblicato originariamente sul blog internazionale di Schneider Electric
L’autore del post: Vincent Petit
Vincent Petit è Senior Vice President Global Thought Leadership presso Schneider Electric, per cui dirige l’attività di comunicazione esterna per il gruppo.
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