La lotta per la sostenibilità ambientale ha bisogno che governi, aziende, organizzazioni internazionali e ONG continuino a unire le forze per definire un’agenda di azioni da intraprendere e le loro priorità. Sono però ancora molte le sfide da affrontare e da non sottovalutare, ad esempio, l’impegno contro la perdita di biodiversità. Senza biodiversità, infatti, non c’è vita e non c’è business, poiché dipendiamo enormemente dalle risorse naturali e dagli ecosistemi.
È il momento di pensare alla natura
Secondo il rapporto di valutazione globale IPBES[1], qualsiasi perdita di biodiversità è insostenibile e sono necessari cambiamenti radicali per salvaguardare i modelli economici e sociali. Una perdita ingente di biodiversità compromette la capacità della natura di fornire il sostentamento di cui hanno bisogno le persone e le relative comunità, un aspetto fondamentale per migliorare sia la qualità della vita che la prosperità delle imprese.
La società è stata troppo lenta nel comprendere appieno quanto sia devastante l’impatto delle attività umane sulla natura. Ma a mano a mano che diventiamo più consapevoli dei danni che abbiamo fatto all’ambiente, dobbiamo anche impegnarci ad agire: è arrivato infatti il momento di iniziare a lavorare insieme per prevenire la continua perdita di biodiversità.
Adottiamo un approccio scientifico nella nostra strategia di sostenibilità
Le aziende devono alzare il tiro e prendersi la responsabilità di essere il motore chiave nella protezione e nella promozione della biodiversità. Il traguardo a livello globale sarà definito alla prossima COP15 (Conferenza sulla Diversità Biologica) dove si prevede di fissare un obiettivo globale di “No Net Loss”. “No Net Loss” è l’equivalente della neutralità del carbonio per il clima, per cui ogni impatto negativo sulla biodiversità (dovuto alle attività economiche) è bilanciato da un impatto positivo, come ad esempio il ripristino ambientale.
Per raggiungere questi obiettivi ambiziosi, il mondo degli affari ha bisogno di usare metriche che siano quantitative, concrete, facili da capire, ampiamente applicabili e che possano essere aggregate o disaggregate a più livelli. Tra le diverse metriche disponibili, la MSA.km² (Mean Species Abundance per km2) ha il potenziale per diventare lo standard della biodiversità nello stesso modo in cui il CO2-eq lo è per il clima.
Queste metriche, anche se ancora imperfette, permettono alle aziende di definire e fissare i loro obiettivi su base scientifica e sono essenziali per accelerare l’attuazione di strategie di biodiversità e piani d’azione concreti.
Il primo assessment end-to-end dell’impronta di biodiversità
La sostenibilità è un pilastro della strategia di Schneider Electric, ed è per questo che tutti i nostri impegni sono basati su piani misurabili che hanno base scientifica. Così, quando CDC Biodiversité ha sviluppato il suo strumento di valutazione dell’impronta, il “Global Biodiversity Score”, abbiamo lavorato con loro per condurre il nostro primo assessment end-to-end.
I risultati di questo studio ci hanno aiutato a capire quali delle nostre attività e del nostro ecosistema di fornitori e clienti, hanno impatti diretti e indiretti sulla biodiversità. Il GBS aiuta anche a differenziare tra gli impatti positivi, come la riduzione dell’uso del suolo, l’uso di materie prime secondarie e le emissioni di CO2 con la nostra tecnologia, e gli impatti negativi, per esempio dalle nostre operazioni, la logistica, l’estrazione e l’uso delle materie prime, ecc.
Più di due terzi del nostro impatto sulla biodiversità è dovuto alle emissioni di gas serra. Ecco perché, anche con la prospettiva di proteggere la biodiversità, la nostra strategia sul cambiamento climatico assume una nuova rilevanza. L’effetto del cambiamento climatico sulla biodiversità ci ispira a perseguire i nostri ambiziosi obiettivi per arrivare a emissioni Net Zero, sia nelle nostre attività operative sia in tutta la nostra supply chain. Ci sforziamo anche di accelerare l’adozione delle nostre tecnologie di decarbonizzazione e ci impegniamo a risparmiare ed evitare in media 100 MtCO2 ogni anno tra il 2018 e il 2025 per i nostri clienti grazie alle nostre offerte e soluzioni.
È una nostra responsabilità
Come è giusto che sia, la responsabilità maggiore deve essere delle aziende. Se oggi la nostra strategia ambientale e di sostenibilità ci permette di mitigare il nostro impatto sulla biodiversità, sappiamo che possiamo fare di più ma anche che c’è ancora molto da fare.
Ad esempio, i miglioramenti possono essere fatti anche attraverso una politica di acquisto sostenibile. In questo senso, una maggiore tracciabilità di tutta la supply chain ci aiuterà a scegliere con maggiore attenzione, cosa acquistiamo, da dove e da chi. La biodiversità è una questione intrinsecamente locale e l’impatto dell’estrazione delle materie prime può variare molto, anche all’interno della stessa area o nazione.
Le aziende e le società, come la nostra, hanno la responsabilità di giocare un ruolo attivo importante con gli altri stakeholder, dalla società civile ai responsabili politici.
Dobbiamo alzare il tiro dei nostri obiettivi aziendali per la salvaguardia della biodiversità con l’obiettivo di “No Net Loss”.
Scopri di più sulla nostra nostra strategia di sostenibilità.
- The end-to-end biodiversity footprint of Schneider Electric
- Raise corporate biodiversity ambition & aim at no net loss
[1] Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (November 2019)
Questo post blog è stato originariamente pubblicato in inglese sul blog Schneider Electric Global.
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