L’uomo e l’ambiente al centro della transizione digitale e sostenibile dell’industria mineraria

La crescente domanda di materie prime critiche, essenziali per l’economia globale e la transizione verde, sta portando a sfide significative nell’approvvigionamento e nella sostenibilità. Scopri come il progetto europeo Dig_IT, con il supporto di Schneider Electric, sta trasformando l’industria mineraria verso un futuro più affidabile e sostenibile. 

L’urbanizzazione e l’industrializzazione delle economie emergenti, l’aumento della popolazione e del tenore di vita, le pressanti esigenze legate ai processi di decarbonizzazione sono alla base della continua crescita della domanda di materie prime critiche, contraddistinte da caratteristiche uniche che le rendono difficilmente rimpiazzabili. 

Seppure strategicamente importanti per il successo economico globale, le CRM, tra cui si annoverano alluminio e magnesio, litio e cobalto, grafite e terre rare, sono contraddistinte da un elevato rischio di interruzione nella catena di approvvigionamento, come hanno dimostrato la pandemia di Covid-19 e lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina. 

Ciò spiega la necessità, soprattutto in territorio europeo dove le materie prime critiche scarseggiano, di rendere più affidabili e sostenibili le condizioni estrattive, a costi ambientali e sociali minimi. Urgenza che si lega al raggiungimento degli obiettivi fissati con il Green Deal europeo, il cui obiettivo è rendere l’Europa il primo continente a zero emissioni entro il 2050. 

Una soluzione sostenibile e affidabile grazie a Dig_IT  

Il progetto europeo Dig_IT dimostra che le materie prime critiche possono essere estratte in modo affidabile e sostenibile, nello spirito della transizione verso un’economia verde e digitale dell’industria estrattiva e del rafforzamento dell’autonomia di approvvigionamento europeo.  

Partito a maggio 2020, il progetto quadriennale ha ricevuto un finanziamento di quasi 7 milioni di euro con il programma Horizon 2020 dell’Unione Europea. Capofila del progetto è l’Istituto Tecnologico De Aragon spagnolo, che guida i 16 partner dei 9 Paesi coinvolti, di cui 7 Stati Membri, tra cui c’è anche Schneider Electric per l’Italia. 

Obiettivi e vantaggi 

L’obiettivo di Dig_IT è sviluppare una piattaforma IoT industriale intelligente (IIoTp) per ottimizzare le prestazioni minerarie, migliorare la sicurezza e salvaguardare l’uomo e l’ambiente attraverso il collegamento tra i sistemi informatici e fisici. La raccolta dei dati, che avviene tramite sensori a tre livelli – umano, risorse e ambiente – e tiene conto anche di quelli storici e di dati in tempo reale, è rilevante per la sicurezza e lo sviluppo di modelli previsionali. 

Grazie a EcoStruxure™ for Mining, Minerals and Metals, Schneider Electric, in qualità di aggregatore, si occupa di raccogliere tutti i dati dal campo, i più eterogenei per tecnologia di comunicazione, età, tipologia, etc, e di inviarli a una piattaforma software di livello superiore per l’utilizzo da parte dei vari modelli digitali (predittivi, di mantenimento, idrogeologici, di fluidodinamica, geolocalizzazione degli asset, digital twin, ecc.). Ciò a beneficio della creazione di un ambiente digitale integrato che ridefinisce il viaggio energetico dell’industria mineraria e massimizza le prestazioni della catena del valore durante l’intero ciclo di vita del progetto. 

Tra i benefici già testati attraverso i collaudi in cinque casi d’uso in Finlandia, Italia, Norvegia e Spagna ci sono: la possibilità di sviluppare modelli di manutenzione predittiva per efficientare le prestazioni e di standardizzare e scalare i processi di produzione attraverso una libreria di modelli riutilizzabili; l’opportunità di sviluppare gemelli digitali nei settori del monitoraggio geotecnico e della fluidodinamica; la facilità nell’organizzare i dati minerari e nel gestire le decisioni relative all’estrazione. 

Entro i quattro anni dalla fine del progetto si stima che: 

  • i livelli di efficienza dell’industria mineraria europea aumenteranno del 17%; 
  • il tasso di OEE, Overall Equipment Effectiveness, delle macchine crescerà del 20%; 
  • le emissioni di CO2 equivalente diminuiranno del 19%; 
  • saranno creati circa 310 nuovi posti di lavoro e prodotti oltre 28 milioni di euro di ROI (ritorno sull’investimento) per il consorzio promotore. 

Ciò consentirà di rafforzare la competitività dell’industria delle materie prime dell’UE e di favorire lo sviluppo sostenibile della società civile e di tutti i portatori d’interesse, contribuendo al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi europei in materia di energia e clima.

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