Scopri come il monitoraggio energetico può aiutare le industrie a ridurre i consumi, migliorare l’efficienza operativa e accedere alle agevolazioni fiscali del Piano Transizione 5.0.
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La Transizione 5.0 rappresenta un’opportunità unica per le imprese italiane per migliorare la loro efficienza operativa e il proprio posizionamento nel mercato come aziende sostenibili: una scelta strategica che non solo permette di aggiornare le tecnologie esistenti, nella direzione dell’Industria 5.0, ma offre anche numerosi vantaggi competitivi che possono innovare profondamente il modo in cui le aziende operano.
Il pacchetto legislativo varato a Febbraio 2024 dal Governo italiano ha appunto lo scopo di sostenere, tramite un quadro articolato di detrazioni d’imposta legate ad investimenti 5.0, il processo di transizione digitale ed energetica delle imprese, con specifico riferimento alla Missione 7 del piano REPower EU (cfr. Decreto-Legge n. 19 del 02/03/2024).
Efficienza energetica e riduzione dei costi per un maggiore vantaggio competitivo
Uno dei principali obiettivi del Piano Transizione 5.0 è incentivare la riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva o del processo produttivo; tale riduzione, per poter dar luogo all’agevolazione fiscale, deve essere conseguita tramite l’installazione di beni materiali o immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese: ovvero macchine e software di produzione 4.0, la cui lista è definita dagli Allegati A e B alla Legge n. 232 del 11/12/2016.
L’integrazione delle “macchine 4.0” nel processo produttivo al fine di ridurre i consumi energetici è la maggiore novità del Piano: con essa le imprese hanno la possibilità di ottenere un consistente credito fiscale – fino al 45% del valore dell’investimento – dimostrando che le macchine dedicate alla produzione e gli altri beni strumentali 4.0 oggetto dell’investimento hanno aumentato la produttività dell’impianto. L’approccio “industria 4.0” viene “aumentato” dall’efficienza energetica e produttiva: in questo modo si ridefinisce la produzione in chiave 5.0.
Transizione 5.0 = industria 4.0 + efficienza energetica
Il ruolo del monitoraggio energetico
Il monitoraggio energetico è essenziale per la rendicontazione del risparmio energetico realizzato tramite il progetto di innovazione richiesto dal Piano Transizione 5.0: per l’ottenimento del beneficio fiscale, è infatti necessario produrre delle certificazioni che quantifichino i risparmi energetici ex-ante ed ex-post. La riduzione dei consumi energetici annuali che dà luogo al credito d’imposta, infatti, è da determinare confrontando i consumi energetici conseguibili tramite i beni degli allegati A e B della Legge 232/2016 (ex-post) con quelli misurati nell’anno precedente a quello di avvio del progetto di innovazione (ex-ante).
Per calcolare il risparmio energetico è quindi essenziale prima sapere quale sia lo scenario di consumo di riferimento, misurando i consumi prima di definire il progetto di innovazione. Come? Installando un sistema di monitoraggio energetico che, tramite energy meter (la normativa in oggetto richiede misuratori “MID”, conformi alla Direttiva EU 2014/32), misura i consumi e permette di individuare gli andamenti in base a criteri adeguati al processo tipico dell’azienda – per macchina, linea, vettore energetico (elettricità, acqua, gas, aria compressa, vapore), utenza (servizi generali, servizi ausiliari, produzione). Il sistema fornisce anche l’andamento dei consumi “anno su anno precedente” che viene usato per calcolare il risparmio ai fini delle certificazioni ex-ante ed ex-post.
Tale sistema è necessario per la normalizzazione dei consumi e per la definizione dei KPI di processo (es. impiego di energia per Kg di materiale o per singolo pezzo prodotto), dal momento che l’efficienza energetica secondo il Piano Transizione 5.0 è il risultato dell’efficienza operativa che la macchina porta all’interno del sistema produttivo (cfr. Circolare Operativa MIMIT del 16.08.2024).
Il risparmio energetico è determinato con riferimento al medesimo servizio reso, assicurando una normalizzazione rispetto alle variabili operative (es. volumi o quantità produttive, servizio erogato, etc.) e alle condizioni esterne (es. tipologia di prodotto o di servizio erogato, temperature, fattore di carico, stagionalità, etc.) che influiscono sulle prestazioni energetiche. Tale normalizzazione potrà essere effettuata attraverso l’individuazione di indicatori di prestazione energetica caratteristici della struttura produttiva, ovvero del processo interessato (dalla Circolare Operativa MIMIT del 16.08.2024, p. 15).
Il sistema di monitoraggio energetico, se installato precedentemente alla definizione del progetto di innovazione, genera un vantaggio significativo nella fase progettuale: permette infatti di individuare le macchine o utenze che generano i maggiori consumi, e di definire così le aree dove è più facile ottenere una riduzione significativa dell’impegno energetico, per una maggiore efficacia del progetto stesso. In conclusione: misuriamo prima, durante e dopo; misuriamo laddove serve, con le apparecchiature corrette e utilizziamo un software di gestione dell’energia.
Macchine 5.0, risparmio energetico e posizionamento competitivo
Grazie ai sistemi avanzati di monitoraggio e software dedicati, le imprese possono identificare le aree in cui è possibile ottenere risparmi energetici significativi. Il contributo all’efficienza operativa delle macchine 5.0 consiste non solo nella riduzione dei costi operativi, ma anche in un approccio più sostenibile, sia per il conto economico aziendale che per l’ambiente.
La Transizione 5.0 non riguarda solo l’efficienza energetica, ma anche l’innovazione tecnologica. Le industrie hanno l’opportunità di aggiornare le loro macchine per renderle pronte per la 5.0. La consapevolezza del consumo energetico è di per sé un vantaggio, perché solo l’identificazione dei consumi anomali può dare indicazioni operative per ridurli. Questo aggiornamento tecnologico contribuisce all’aumento della competitività delle aziende, anche dal punto di vista delle competenze. Difatti il Piano Transizione 5.0 permette di finanziare la formazione del personale coinvolto, per garantire che le aziende siano pronte a sfruttarne appieno i vantaggi.
In conclusione, la Transizione 5.0 offre un’opportunità straordinaria per le aziende di migliorare la loro efficienza, di innovare e di distinguersi nel mercato. Adottare questa transizione in modo proattivo e con il giusto supporto può portare a risultati significativi e duraturi.
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