Automazione, competenze, sostenibilità: le 3 componenti per il futuro del mercato OEM

All’evento IMPACT – Shaping the future of the OEM Market, Schneider Electric ha condiviso con 200 costruttori di macchine italiani la sua strategia e la roadmap tecnologica per un futuro di crescita.

La visione odierna di un leader delle tecnologie industriali come Schneider Electric, che guida la trasformazione digitale e sostenibile nel settore, parte da lontano, oltre 180 anni fa. 

Nel tempo l’azienda si è evoluta fino a porsi oggi come partner guida dell’innovazione nell’ambito manifatturiero, con piattaforme che integrano la gestione dell’energia, i dati, la connettività, il software e l’automazione. 

In un momento di grande complessità ma anche estremamente stimolante, tra nuove sfide economiche e le opportunità derivate dalle ultime tecnologie, Schneider Electric ha riunito la comunità degli OEM italiani a Lazise (VR) per l’evento IMPACT – Shaping the future of the OEM Market. 

La nuova visione per una industria abilitata dal software, sostenibile e connessa 

La due giorni, aperta dal nuovo Presidente e Amministratore Delegato Schneider Electric per l’Italia Davide Zardo, ha preso il via con spunti di ampio respiro; in particolare spazio sulle nuove prospettive offerte dalla tecnologia con l’intervento del Business Futurist Alberto Mattiello – che ha parlato della fusione tra digitale e reale e della nuova relazione uomo-macchina come fattore di cambiamento distintivo nell’era dell’Industria 5.0, abilitata dal software – e sugli scenari macroeconomici per il mercato degli OEM italiani, attraverso gli interventi di Serena Fumagalli e Ilaria Sangalli di Intesa Sanpaolo. 

Ci si è poi calati immediatamente nella concretezza dell’esperienza quotidiana dei costruttori di macchine, con l’obiettivo di disegnare una roadmap tecnologica, strategica e al contempo già orientata all’operatività, focalizzata sulle opportunità della digitalizzazione, della sostenibilità e del “nuovo” elemento che si aggiunge all’equazione della competitività, ovvero l’automazione.  

Come ha evidenziato dal palco dell’evento il Vicepresidente Industrial Automation di Schneider Electric Italia Claudio Giulianetti, tutto questo scenario assume una grande rilevanza per gli OEM – non soltanto in quanto costruttori di macchine ma anche in quanto, essi stessi, aziende manifatturiere che perseguono propri obiettivi di ottimizzazione dal punto di vista produttivo, energetico e, sempre di più, ambientale.   

Robotica, meccatronica & software: la chiave della flessibilità produttiva  

Il “portafoglio” tecnologico oggi disponibile per il mondo industriale è molto ampio: meccatronica, robotica, digital twin, soluzioni software per la gestione del parco installato e delle macchine in ottica di “control room”, nuovi servizi e applicazioni che trasformano sia i processi produttivi sia la capacità di un’impresa di pianificare e realizzare percorsi di sostenibilità, basati sull’efficienza nell’uso delle risorse e sulla decarbonizzazione. Con opportune scelte di “messa a terra” – commisurate alle esigenze dei clienti e alla maturità nel percorso di innovazione, tutto ciò consente all’OEM di trasformare la sua offerta proponendo macchine di nuova generazione, sviluppando offerte di servizio e modelli di business che arricchiscono anche la relazione con il cliente, creando partnership sempre più durature e redditizie nel tempo. 

C’è poi la possibilità – abilitata dall’integrazione di una piattaforma comune aperta, interoperabile e sempre più incentrata sul software – di perseguire un’ottimizzazione complessiva dell’attività aziendale del costruttore di macchine, ottenendo vantaggi in termini di risparmio sui costi, continuità operativa, efficienza produttiva, capacità di rispondere ai clienti in modo rapido e riduzione del time to market. Con nuovi modelli di automazione, come l’architettura EcoStruxure Automation Expert – basata sull’innovativo standard universale per l’automazione IEC 61499, i livelli di flessibilità e la produttività aumentano, con forte risparmio di tempo anche per i processi di progettazione e ingegnerizzazione, oltre che per tutte le fasi di realizzazione della macchina, che possono essere supportate facilmente e integralmente dall’utilizzo dei digital twin.  

Dai servizi alla servitizzazione, per una ottimizzazione continua  

L’adozione di componenti e sistemi nativamente connessi, basati sull’IIoT, è la chiave di volta per “sbloccare” nuove funzionalità, che consentono di avvicinarsi allo scenario sempre più rilevante della servitizzazione. I macchinari che vengono consegnati oggi al cliente possono “parlare” e trasmettere dati di funzionamento, consumo, allarmi ai software di monitoraggio e gestione, consentendo all’OEM di offrire ai clienti soluzioni di controllo del parco installato –  ad esempio; ma questo canale di comunicazione aperto può diventare uno strumento per trasformare la macchina in un oggetto “dinamico”, sul quale è possibile aggiungere funzionalità al bisogno o modificare parametri, acquisendo capacità aggiuntive in un’ottica “as a service”. 

Due parole: Intelligenza Artificiale 

L’approccio che Schneider Electric ha scelto di avere in merito a questa potentissima tecnologia, e in particolare alla sua evoluzione in ottica di AI Generativa, è quello di chi si pone l’obiettivo di essere partner dei clienti in ogni momento di grande trasformazione, proprio come quello che stiamo vivendo adesso. Schneider ha creato un suo team di ricerca, l’AI Hub, con numerosi esperti al lavoro per sviluppare funzionalità ulteriori di Intelligenza Artificiale “tradizionale” e Machine Learning e studiare le opportunità dell’AI Generativa in tutti i dominii, incluso quello dell’automazione industriale. In particolare, c’è attenzione sulla capacità di queste tecnologie di aumentare la produttività e le capacità del personale: uno dei primi esempi, sperimentato con il supporto di Microsoft, è la creazione di un agente AI che supporta la scrittura di codice di programmazione e configurazione, automatizzando alcuni task generici per fare sì che il personale possa dedicarsi maggiormente ad attività a valore. 

Le persone al centro del futuro del mercato OEM 

La parte tecnologica approfondita precedentemente non può però essere scissa dalla componente umana. 

In questo contesto, e nell’ottica di ottenere risultati, è bene infatti tenere in conto la resistenza al cambiamento tipica di ogni essere umano; proprio qui entra in gioco la capacità delle aziende di trasmettere il proprio approccio e visione ai team. 

Come ha ben sottolineato durante l’evento la Vicepresidente HR di Schneider Electric Italia Chantal Maria Scaccabarozzi, è importante che le organizzazioni implementino attività di coinvolgimento e comunicazione interna e si pongano in ascolto dei bisogni dei propri dipendenti, per far sì che le persone si sentano ingaggiate e contribuiscano in modo efficace allo sviluppo dell’industria manifatturiera. 

Tutto questo si inserisce a pieno nel quadro dell’Industria 5.0, strettamente correlato alla Transizione 5.0, che rappresenta un vero e proprio cambiamento di paradigma per i settori industriali, compreso quello dei costruttori di macchine. 

Scopri il mondo di Schneider Electric e come possiamo supportare gli OEM a prepararsi oggi per il futuro del loro settore.

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