L’edge computing è un’implementazione dell’infrastruttura IT che permette di aumentare l’affidabilità e migliorare il flusso dei dati collocando le applicazioni il più vicino possibile agli utenti o alle “cose” che ne hanno bisogno. Ecco perché è un elemento indispensabile della trasformazione digitale anche del settore retail.
Il settore della vendita al dettaglio è profondamente mutato negli ultimi anni. I rivenditori che stavano già investendo in nuove tecnologie per modernizzare l’esperienza di acquisto, complice la pandemia che ha costretto a chiusure temporanee e a ridurre gli orari, hanno accelerato gli investimenti in tecnologie di cui si parlava da tempo. Tra le tecnologie in prima linea per modernizzare l’esperienza di acquisto c’è l’edge computing.
Omnichannel: il futuro del retail è qui
Il fulcro della strategia di qualsiasi rivenditore che voglia modernizzarsi, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda, è la creazione di un’esperienza senza soluzione di continuità per gli acquirenti: l’omnichannel. L’omnichannel abbatte le barriere tra acquisti online, da mobile e di persona, consentendo ai clienti di avviare un acquisto su un canale e di concluderlo su un altro. Circa due terzi dei rivenditori di e-commerce in Europa e Nord America considerano importanti le strategie omnichannel.
Questo approccio ha avuto un vero e proprio impulso durante la pandemia con modelli di acquisto come il BOPIS (buy online, pick up in-store; compra online e ritira in negozio). Pratica implementata per necessità mentre gli acquisti in negozio erano in pausa ma ora gli acquirenti continueranno ad aspettarsela. Per esempio, il 50% degli acquirenti in un sondaggio ha dichiarato di aver deciso di effettuare un acquisto online in base alla possibilità di ritirarlo in negozio.
Non c’è quindi da stupirsi che gli investimenti omnichannel siano una priorità per il settore del retail. Tuttavia, non è sufficiente rendere omogenei i canali fisici e digitali; i rivenditori riconoscono anche la necessità di trasformare i loro negozi, per creare un’esperienza simile a quella online quando gli acquirenti camminano tra gli scaffali e spuntano articoli dalla loro lista.
Secondo un recente articolo del MIT Technology Review, gli acquirenti di oggi si sono abituati a esperienze di e-commerce simili a quelle di Amazon e chiedono di più ai negozi che frequentano.
“Dagli scaffali intelligenti ai camerini virtuali, dalle opzioni di cassa automatizzate all’analisi del personale, è chiaro che il futuro post-pandemia del retail sarà alimentato da tecnologie automatizzate che forniscono risultati in tempo reale e soddisfano le crescenti aspettative di un’esperienza di acquisto senza soluzione di continuità”.
Gli investimenti nel retail per creare esperienze omnichannel senza soluzione di continuità includono scaffali intelligenti che tracciano automaticamente le scorte per un rifornimento tempestivo, casse automatizzate con telecamere che riconoscono i prodotti e scanner portatili per il self-checkout. Inoltre, molti rivenditori offrono camerini virtuali che utilizzano specchi digitali che cambiano il colore dei capi mentre gli acquirenti li provano.
Tutte queste tecnologie richiedono una potenza di elaborazione e analisi in tempo reale che le infrastrutture cloud difficilmente riuscirebbero a fornire a causa della latenza. Ecco perché i rivenditori, nell’ottica di implementare strategie omnichannel, devono investire anche nelle reti di edge computing.
“Per soddisfare le aspettative dei clienti in termini di velocità e flessibilità, i rivenditori devono portare più vicino le applicazioni, l’elaborazione e l’archiviazione, al luogo in cui vengono creati i dati. Per fare questo su scala è necessario l’edge computing che può gestire applicazioni e carichi di lavoro per migliaia di punti vendita facendo girare la potenza di calcolo attraverso apparecchiature di rete e di archiviazione vicine”, spiega l’articolo del MIT.
I siti di edge computing situati vicino al punto vendita (POS) possono migliorare in modo significativo l’esperienza del cliente
Si pensi, ad esempio, alle pratiche del BOPIS (Buy online pick-up in-store, cioè acquisto on line-ritiro in negozio) o la consegna a domicilio. Grazie al flusso di dati in tempo reale tra i sistemi di ordinazione, i sistemi di magazzino e la tracciabilità e l’evasione degli ordini in negozio, i clienti possono essere certi che i loro articoli saranno pronti per il ritiro quando arriveranno in negozio.
Se invece un cliente arriva e deve aspettare, ad esempio, 20 minuti per avere l’articolo, l’intero processo inizia a perdere colpi.
Pensa a quanto sia frustrante prenotare un ristorante e dover aspettare di essere seduti quando si arriva in orario. Con l’automazione e le strategie omnichannel, i rivenditori possono evitare questi problemi a patto di fare i giusti investimenti. Ciò significa implementare reti edge che offrano la velocità e la capacità necessarie per rendere l’omnichannel una realtà.
Abilitare le strategie omnichannel con l’edge computing
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