Come il DCIM può aiutare i CIO a rendere l’IT più resiliente, sicuro e sostenibile.
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È opinione diffusa che il ruolo di un Chief Information Officer (CIO) stia vivendo un cambiamento epocale. L’IT è ora al centro della strategia aziendale, poiché le tecnologie digitali alimentano e sostengono l’economia globale. La criticità dell’IT, in ogni aspetto del business, ha spinto i CIO a non limitarsi al ruolo tattico di implementazione, gestione e manutenzione dell’IT. Ora devono anche concentrarsi anche sulla strategia aziendale.
I CIO hanno sempre più un ruolo di primo piano nel guidare l’innovazione aziendale e nell’allineare i progetti IT agli obiettivi di business. Ma il loro ruolo prevede anche di digitalizzare le operazioni aziendali e di dirigere, ad esempio, i cambiamenti all’interno dell’azienda. Queste maggiori responsabilità hanno reso il loro lavoro più critico e complesso.
Non solo, anche i compiti tradizionali del CIO, ovvero la fornitura di servizi IT, concorrono a rendere il ruolo sempre più critico e complesso. Dopotutto, l’impatto di un CIO sulla strategia e sulla sua esecuzione dipende dalla fornitura continua di servizi IT.
Il successo di un CIO è in ultima analisi radicato in una solida base di mantenimento di operazioni IT resilienti, sicure e sostenibili. In un ambiente di IT ibrido altamente distribuito, però, questo diventa più difficile da garantire.
Il moderno software di gestione dell’infrastruttura del Data Center (DCIM) può essere ottimizzato anche per i data center ibridi con infrastruttura IT distribuita. Questo è per i CIO un aiuto concreto a garantire i requisiti di base per gli ambienti IT.
Il White Paper 281 di Schneider Electric, spiega in dettaglio – con esempi reali, come il DCIM possa rendere più resilienti, sicuri dal punto di vista fisico e informatico e più sostenibili, i sistemi infrastrutturali elettrici e meccanici che alimentano e raffreddano le installazioni IT distribuite e periferiche.
Il DCIM tradizionale è stato fondamentalmente progettato e utilizzato per il monitoraggio dei dispositivi e la pianificazione delle risorse dello spazio IT per Data Center singoli e di grandi dimensioni. Ma i tempi della gestione di un singolo Data Denter aziendale sono finiti. Le nuove esigenze delle aziende costringono i CIO a rendere ibride le proprie infrastrutture IT. La capacità di elaborazione ora va gestita in strutture di Colocation e ampliata ai margini “Edge computing”, a volte in modo massiccio.
Oltre a gestire e mantenere operazioni resilienti e sicure in tutti questi siti, ai CIO viene ora richiesto di fornire informazioni sulla sostenibilità delle loro operazioni IT. Gli strumenti software DCIM si stanno evolvendo per consentire ai CIO e ai loro team operativi IT di svolgere il proprio lavoro in modo più efficace ed efficiente.
Le moderne offerte DCIM hanno semplificato l’approvvigionamento e l’implementazione dell’infrastruttura IT, rendendone più facile l’avvio e l’utilizzo del tool in tutto il portafoglio. Un unico accesso consente di visualizzare tutti i siti e gli asset in modo aggregato o individuale da qualsiasi luogo. La manutenzione del software e del firmware dei dispositivi può essere automatizzata ed eseguita a distanza. Queste nuove offerte non solo facilitano la visibilità a distanza dell’infrastruttura di alimentazione e di raffreddamento per mantenerne costante la disponibilità, ma affrontano anche le sfide in ambito di sicurezza e sostenibilità.
In che modo il DCIM migliora la sicurezza
Le apparecchiature di monitoraggio ambientale dei Data Center non si utilizzano solo per rilevare e tenere traccia di temperatura, umidità, perdite di fluidi, fumo e vibrazioni. In genere si integrano anche con telecamere di sicurezza, sensori per porte e schede di accesso per garantire la sicurezza fisica delle installazioni IT remote.
Monitorare e controllare, attraverso il software DCIM, queste apparecchiature, aiuta i team che lavorano da remoto a tenere traccia delle attività e delle condizioni ambientali che potrebbero minacciare la resilienza delle operazioni aziendali.
Nel caso della sicurezza informatica, le moderne soluzioni DCIM forniscono strumenti per garantire che i dispositivi dell’infrastruttura di alimentazione e raffreddamento collegati alla rete non diventino un bersaglio efficace per un attacco informatico.
Tutti questi dispositivi, così come il server e il gateway DCIM, devono essere sempre aggiornati con il firmware o le patch software più recenti. I criminali informatici sono costantemente impegnati a trovare vulnerabilità nel codice esistente per rubare i dati, controllare i dispositivi, causare interruzioni, ecc.
Le nuove patch del firmware e del software non solo risolvono i bug e forniscono ulteriori miglioramenti delle prestazioni, ma spesso risolvono anche le vulnerabilità di sicurezza note. Questi aggiornamenti del codice devono essere installati o applicati non appena sono disponibili presso il fornitore.
Senza una soluzione DCIM efficace e user friendly questo processo richiede una disciplina e un’azione continuativa e competente da parte del team che gestisce le operazioni del Data Center. Inoltre, tutte le funzionalità e le impostazioni di sicurezza abilitate e configurate durante l’installazione iniziale, dovranno essere manutenute e aggiornate durante tutto il ciclo di vita dell’infrastruttura critica, per le appliance di rete e per i server/gateway di gestione.
Riducendo al minimo il numero di utenti che hanno la possibilità di modificare queste impostazioni, si riducono le possibilità che vengano apportate modifiche non intenzionali o non consentite. Non solo, queste impostazioni devono essere controllate regolarmente per garantire che rimangano impostate in modo corretto nel tempo. Ciò richiede un’attenzione continua e un’azione regolare da parte del team operativo.
Tuttavia, gli strumenti DCIM dotati di una funzione di valutazione della sicurezza, possono semplificare notevolmente tutto il lavoro descritto sopra. Almeno per quanto riguarda i dispositivi dell’infrastruttura di alimentazione e raffreddamento. Queste valutazioni eseguono una scansione di tutti i dispositivi collegati nell’intero portafoglio IT per fornire un rapporto che evidenzia i firmware non aggiornati e le impostazioni di sicurezza compromesse.
Alcuni strumenti DCIM automatizzano anche l’aggiornamento del firmware e forniscono un mezzo per eseguire configurazioni di massa delle impostazioni di sicurezza su più dispositivi contemporaneamente, semplificando notevolmente il processo.
Come il DCIM supporta il raggiungimento di obiettivi sostenibili
Il DCIM può essere utilizzato anche per ridurre l’uso di energia e le emissioni di gas serra (GHG) delle operazioni IT. Fornisce inoltre informazioni di base per iniziare a tracciare e perseguire le metriche di sostenibilità.
Si può raggiungere una riduzione dell’energia utilizzando le funzioni di pianificazione e modellazione del DCIM. Questi strumenti consentono di adattare meglio il consumo energetico al carico IT, diminuendo o spegnendo le risorse infrastrutturali inattive. Oppure il software può indicare dove consolidare il carico IT per ridurre sia il consumo energetico dell’IT che le perdite di potenza dell’infrastruttura di supporto.
Il nuovo white paper descrive diversi casi d’uso specifici di come gli strumenti di pianificazione e modellazione DCIM possono aiutare a ridurre il consumo energetico.
Il DCIM moderno può anche aiutare i CIO e i loro team a iniziare a lavorare sulle metriche di sostenibilità di base per i loro portafogli di Data Center on premise, siti di edge computing e asset di colocation.
Alcune offerte DCIM (“out of the box”) raccolgono i dati e li riportano per i singoli siti e in forma aggregata:
- PUE: attuale e storico
- Consumo di energia: utilizzo a livello di sottosistema per mostrare in tempo reale e in modo storico le tendenze del consumo totale, del consumo IT e delle perdite di potenza.
- Impronta di carbonio (emissioni Scope 2) basata sui fattori di emissione di carbonio locali in totale e per sottosistema, compresi IT, alimentazione e raffreddamento.
Affinché queste metriche siano significative, è importante che il software DCIM sia in grado di comunicare e normalizzare i dati di tutti i dispositivi dell’infrastruttura di alimentazione e raffreddamento, indipendentemente dalla marca o dal modello. Questo garantisce di avere un quadro completo dell’impatto ambientale. Per questo motivo è necessario utilizzare strumenti DCIM e dispositivi di infrastruttura che adottino protocolli comuni e aperti (ad esempio, SNMPv3) e che consentano l’uso di API/servizi web.
Il DCIM è uno strumento per migliorare la resilienza e la sicurezza e si sta evolvendo per diventare uno strumento di gestione della sostenibilità delle installazioni di Data Center White Space e di edge computing.
Il nostro nuovo white paper analizza come il DCIM si evolverà in questa direzione nel prossimo futuro.
Oggi per la maggior parte delle aziende che hanno appena iniziato a occuparsi di sostenibilità, i moderni strumenti DCIM sono un valido strumento per il tracciamento e reporting di queste informazioni.
In sintesi
Mentre il ruolo dei CIO si espande alla guida della strategia aziendale, della digitalizzazione e dell’innovazione, il loro ruolo tradizionale di fornitura di servizi IT rimane fondamentale. Tuttavia, questo ruolo è diventato molto più impegnativo in quanto i portafogli IT sono diventati più distribuiti geograficamente e diffusi tra cloud, colocation ed edge.
La resilienza e la sicurezza IT, in chiave sostenibile, devono essere costantemente monitorate e mantenute su un intero portafoglio di risorse IT. Schneider Electric ha redatto un importante documento riguardo l’importanza del DCIM nel supportare le decisioni del CIO.
Questo post è stato pubblicato originariamente sul blog global di Schneider Electric.
L’autore del post: Patrick Donovan
Patrick Donovan è Patrick Donovan è Senior Research Analyst per il Data Center Science Center di Schneider Electric.
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