Oggi la disponibilità dell’alimentazione è fondamentale poiché stiamo vivendo in un mondo sempre più connesso, nell’era del cloud e dell’IoT: il ruolo degli UPS.
“Mi spiace, è andata via la corrente e non sono in grado di farle il caffè”. A volte in un bar succede, sia per lavori programmati (magari male) sia per eventi imprevisti che portano alla sospensione della fornitura di energia elettrica. Il bar è solo un esempio, che vale sostanzialmente per tutti gli esercizi commerciali, ma anche le aziende e gli uffici dei liberi professionisti possono soffrire per la mancanza di corrente. Per un “banale” motivo: qualsiasi attività oggi si affida a strumenti digitali, a cominciare dalle connessioni a Internet. Senza energia elettrica si è in pratica fermi. La soluzione però esiste e si chiama UPS: Uninterruptible Power Supply, ovvero gruppo di continuità.
Tornando all’esempio del bar, non avere corrente significa non poter fare caffè e cappuccini, non essere in grado di lavare tazze e bicchieri, non emettere scontrini di cassa, rischiare di rovinare le merci deperibili (gelati, ingredienti per la cucina). E quando un cliente di passaggio non può essere servito, per quel giorno è un cliente perso. Il che si traduce, matematicamente, in un danno economico che può andare da decine a migliaia di euro, a seconda della dimensione dell’attività e della durata dell’interruzione nella fornitura elettrica.
Le contromisure esistono
Il fatto di basare l’attività economica sulla presenza dell’energia elettrica non significa però che non si possano mettere in atto delle contromisure. E qui ci vengono incontro proprio gli UPS, sistemi progettati per essere un backup della linea elettrica e consentire agli apparecchi di funzionare correttamente anche in caso di assenza di energia. È importante, se non addirittura fondamentale, che chi opera professionalmente nel settore elettrico sappia suggerire e promuovere l’utilizzo degli UPS in ogni attività.
Ci sono infatti elementi che sono presenti sostanzialmente in quasi ogni tipo di lavoro: dalle luci di emergenza ai sensori d’allarme, dalle videocamere di sicurezza ai sistemi di controllo degli accessi, dai telefoni alla segnaletica digitale, dagli ascensori alle pompe, fino ai sistemi di gestione degli edifici. Insomma, rimanere senza energia elettrica non è uno scherzo. Se in un bar il problema può essere soprattutto economico, quando si entra in aziende più strutturate entra in gioco anche la sicurezza.
Non ci sono più gli UPS di una volta
Quello che è importante sapere è che i moderni UPS non sono più i dispositivi a cui eravamo abituati sino a pochi anni fa. Se prima si tendeva a scegliere una soluzione, installarla e dimenticarsela (sbagliando, perché anche i prodotti delle vecchie generazioni avevano bisogno di un po’ di manutenzione), oggi ci troviamo di fronte a sistemi intelligenti che si integrano perfettamente nell’infrastruttura esistente e che, dialogando con gli apparati, informano del loro stato su console centralizzate. In questo modo l’azienda sa sempre quando è il momento di intervenire per un’eventuale manutenzione.
L’altro elemento che in questi anni è fortemente evoluto è l’efficienza energetica. L’aspetto a cui i produttori hanno posto più cura è quello della modalità “eco”, già presente anche in passato, ma ora completamente ripensata. I sistemi UPS forniscono infatti un’alimentazione affidabile e “pulita” eseguendo una doppia conversione. Prendono l’alimentazione in corrente alternata (CA) dalla fonte di alimentazione principale, la rettificano in corrente continua (CC) per eseguire il filtraggio e caricare la batteria, quindi riconvertono l’alimentazione in CA.
In questo processo si perde ovviamente una piccola quantità di energia. La modalità Eco cerca di evitare tale perdita di potenza bypassando il processo di conversione e collegando qualsiasi carico protetto dall’UPS direttamente alla fonte di alimentazione principale. Solo quando l’UPS rileva un’interruzione di corrente inizia a eseguire il filtraggio. In passato questa soluzione era praticabile solo a prezzo di una microinterruzione nell’alimentazione (pochi millisecondi, ma importanti per alcuni apparati), mentre oggi si è riusciti a superare il problema facendo lavorare costantemente l’inverter.
Il ruolo del consulente è fondamentale
Un’altra funzione utile conquistata dagli UPS di nuova generazione è la possibilità di eseguire lo spegnimento automatico di specifiche apparecchiature, come server o dispositivi medici, che per non danneggiarsi devono seguire una procedura particolare. Ma le possibilità tecniche sono talmente tante, comprese le opzioni legate alla ridondanza, alla scalabilità e al tipo di batterie da utilizzare, che il ruolo del consulente è fondamentale.
Partire dalle domande di base permette di inquadrare le esigenze. Perché il cliente ha bisogno di un UPS? Quale attrezzatura, esattamente, si intende proteggere? C’è un generatore di backup in loco o l’UPS dovrebbe alimentare il carico da solo? In caso affermativo, per quanto tempo? Sono solo i primi interrogativi che portano poi a trovare la soluzione più adeguata. L’unica cosa certa sin dal primo approccio è che di un UPS non bisognerebbe mai fare a meno.
UPS per una continuità operativa trifase
Per rispondere alle necessità di tutte le applicazioni sensibili, Schneider Electric propone un’offerta completa di soluzioni di protezione elettrica. La gamma Easy UPS, dedicata specificatamente al mondo elettrico, si caratterizza per semplicità e facilità coniugata nella scelta, nell’installazione, nella manutenzione e nella espandibilità.
Si installa in modo rapido e semplice nei locali tecnologici e si distingue per l’ampia finestra di temperatura e la protezione totale dai sovraccarichi. Questa unità offre un’efficienza fino al 96% in modalità a doppia conversione e fino al 99% in modalità ECO a risparmio energetico.
È possibile monitorare e gestire lo stato dell’UPS da remoto attraverso le suite software EcoStruxure in modalità in rete e/o via cloud.
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L’autrice del post: Alessia Varalda
Alessia Varalda è ingegnere elettrotecnico, writing and editor consulting, fotografa e blogger. Appena laureata si è dedicata alla realizzazione di impianti elettrici per poi spostarsi nel mondo delle energie rinnovabili che ama tantissimo. Ha avuto la possibilità di scrivere e seguire il mondo dell’energia tradizionale e rinnovabile grazie ad una casa editrice tecnica.
Ha quindi deciso di seguire “l’elettricità” sotto punti di vista diversi. Per circa 13 anni si è occupata de “Il Giornale dell’Installatore Elettrico”, prima come redattore, poi come responsabile della rivista. Ha seguito, coordinato e realizzato contenuti per altre riviste: Impianti + Rinnovabili, Tecnologie Elettriche, Percorsi Illuminazione e Tis (Il Corriere IdroTermoSanitario).
Inoltre ha realizzato due monografie sulle rinnovabili dal titolo Sole Acqua Aria e Acqua. Si è occupata di energia, di illuminazione, di climatizzazione e di rinnovabili. Ha organizzato corsi di formazione, convegni ed eventi legati all’energia e all’integrazione.
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