Misurare i consumi di energia: la prima mossa per resistere alla crisi energetica

Non puoi gestire ciò che non puoi misurare. Ecco perché la raccolta di dati è un valido aiuto per affrontare e risolvere rapidamente la crisi energetica in atto in Europa.  

Tutte le aziende in Europa stanno affrontando sfide simili negli ultimi tempi. Dopo essersi confrontate con l’impatto commerciale della pandemia e dopo aver adottato strategie per rispettare gli impegni di decarbonizzazione, ora le aziende si trovano a dover gestire le conseguenze derivate dall’innalzamento dei prezzi di gas ed elettricità, a causa dell’incremento generale del costo delle materie prime e del conflitto russo-ucraino. 

Ci sono però tre contromisure che possono essere adottate nell’immediato e che consigliamo, per contribuire a ridurre il consumo energetico, in particolare negli edifici. Questo post si propone di approfondire la prima di queste contromisure: ovvero, il monitoraggio dei consumi di energia.  

L’aumento della spesa energetica sta incidendo su costi, profitti e in alcuni casi sulla continuità stessa dell’attività aziendale. Le decisioni di politica energetica prese negli ultimi anni – come l’abbandono dell’energia nucleare da parte della Germania – hanno aumentato la dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili russi . A causa di questi e altri fattori, si prevede che l’attuale crisi energetica europea durerà per almeno due inverni

La Commissione Europea ha proposto ai paesi di attuare una riduzione volontaria del consumo di base di elettricità del 10% e una riduzione obbligatoria del 5% dei consumi nelle ore di punta. I governi europei stanno avviando delle azioni volte a raggiungere questi obiettivi e a evitare la possibilità di razionamento energetico. In questo contesto, ogni azienda dovrebbe a sua volta impegnarsi per mettere in atto le proprie misure.  

Come fare? È l’oggetto di questo post. Si tratta del secondo di una serie, in cui parliamo di tre misure di emergenza consigliate per aiutare le aziende ad affrontare la crisi energetica. Se possiedi o gestisci strutture commerciali e industriali, continua a leggere. Scopri la prima misura che dovresti adottare subito per prepararti ai prossimi due anni. E non solo.

La necessità di misurare e gestire l’energia 

C’è un detto spesso citato e sempre valido: “Non puoi gestire ciò che non puoi misurare”.  

Al fine di determinare i modi migliori per ridurre il consumo di energia e creare un ritorno positivo sull’investimento c’è bisogno di dati. Tuttavia, Schneider Electric stima che il 90% dei sistemi di distribuzione elettrica non disponga di contatori collegati ai sistemi di gestione dell’energia. Questo significa che la maggior parte degli operatori degli impianti lavora alla cieca, senza dati utili a guidare le decisioni. 

La digitalizzazione dell’impianto elettrico con conseguente contabilizzazione permette di avere a disposizione dati energetici accurati, in questo modo si rende visibile l’invisibile. Fortunatamente, ci sono modi convenienti per aggiungere la funzionalità di misurazione infrastrutture elettriche esistenti, comprese opzioni wireless  che non richiedono di intervenire con cablaggi aggiuntivi e invasivi. 

Se si dispone già di un sistema di misurazione ma si deve aggiungere un sistema di gestione dell’energia, è possibile farlo tramite un software on-premise o un’app basata su cloud che garantisca un’adeguata sicurezza informatica. 

Tutte le soluzioni oggi disponibili sono altamente scalabili. Quindi permettono anche solo di monitorare i carichi più importanti, come il raffreddamento e il riscaldamento HVAC, l’illuminazione, la ricarica dei veicoli elettrici (EV).  

Andando oltre, il submetering offre dati più granulari, che possono aiutare a condurre analisi più approfondite. Ad esempio, è possibile monitorare il consumo energetico per piano, zona, stanza, tipi di carico, apparecchiatura, processo, ecc. 

Grazie a questa soluzione digitale, chi si occupa di gestire una struttura può:  

  • Identificare aree specifiche di inefficienza 
  • Dare la priorità ai progetti di manutenzione o aggiornamento in base al potenziale di risparmio 
  • Ottenere le informazioni per presentare al management aziendale progetti di miglioramento  
  • Agire subito e confermare i risparmi ottenuti anche in seguito

Nel mercato post-Covid, molti edifici o sono rimasti parzialmente inutilizzati o sono stati riqualificati per aumentare il tasso di occupazione. Le nuove condizioni operative possono creare problemi di efficienza energetica, che interessano anche diverse aziende che occupano l’edificio. 

Ciò significa che il profilo energetico di un edificio potrebbe essere diverso dal suo profilo in passato. In questi casi, è essenziale disporre di dispositivi di submetering, con funzionalità integrate di analisi della qualità dell’alimentazione, per aiutare a isolare le fonti di problemi e per garantire l’erogazione affidabile di energia di alta qualità. 

Energia intelligente per superare rapidamente la crisi energetica  

Gestire l’energia in modo intelligente permette di migliorare le prestazioni degli edifici e la loro efficienza energetica, riducendo al contempo le emissioni. Il monitoraggio e la gestione intelligente dei consumi energetici permettono di:  

  • Identificare le apparecchiature (ad es. caldaie, refrigeratori) che consumano troppa energia e richiedono manutenzione o sostituzione 
  • Identificare piani dell’edificio, stanze o altre aree che dovrebbero avere il riscaldamento, il raffreddamento o l’illuminazione ridotti o spenti nei momenti in cui non sono occupati
  • Tenere il livello di riscaldamento a un minimo accettabile nelle aree occupate  
  • Identificare gli edifici, i piani o le stanze più efficienti dal punto di vista energetico. Pianificare le attività per massimizzare l’uso di tali aree
  • Documentare le procedure che consentono di aumentare l’efficienza e applicare queste best practice a spazi simili 
  • Identificare altri carichi da ridurre, ad esempio: il raffreddamento dell’acqua per le fontanelle, o processi ad alto consumo da riprogrammare nelle ore non di punta 
  • Usare la riduzione intelligente del carico per abbattere i picchi di domanda, ad esempio gestendo dinamicamente la ricarica dei veicoli elettrici
  • Condividere report o dashboard sul consumo energetico con dipendenti e inquilini dell’edificio. Questo permette di aiutare a educare e a promuovere comportamenti efficienti dal punto di vista energetico che riducano il consumo e l’impronta di CO2 
  • Condividere i successi ottenuti con altre strutture o altri edifici che si hanno in gestione o nell’organizzazione, per aiutarli ad accelerare l’efficienza e la decarbonizzazione 

Queste azioni possono essere intraprese fin da subito e aiuteranno a rispettare le nuove normative per ridurre il consumo di energia. Al contempo forniranno anche un ritorno sull’investimento a breve e lungo termine, aiutando a ridurre i costi energetici e le emissioni.

Di fatto, la crisi energetica sta aumentando l’urgenza di adottare alcune misure che diventeranno le migliori pratiche aziendali per arrivare agli edifici del futuro: strutture a zero emissioni che fanno bene all’ambiente, agli occupanti e alla produttività. 

Nei post successivi a questo, descriveremo come l’automazione e il controllo degli edifici, strumenti di analisi avanzata, servizi, l’elettrificazione e la generazione distribuita con energie rinnovabili possono aiutare ad accrescere ulteriormente l’efficienza, i risparmi sui costi dell’energia e la decarbonizzazione. 

Schneider Electric offre una gamma completa di soluzioni digitali per la gestione dell’energia, tra cui il software EcoStruxure™ Power Monitoring Expert, il nostro Facility Expert basato su cloud e i sensori di energia wireless PowerLogic™ PowerTag.

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Questo post è stato pubblicato in originale sul blog global di Schneider Electric.

L’autore del post: Sophie Borgne

Sophie Borgne è VP Senior della linea di business Digital Power di Schneider Electric.

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