L’economia del benessere rappresenta un nuovo paradigma che pone al centro la qualità della vita e la sostenibilità ambientale, superando la tradizionale enfasi sulla crescita del PIL. Scopri come mercati, aziende e politiche pubbliche possono contribuire a un futuro più equo e sostenibile.
Indice degli argomenti
Il ruolo dei mercati nell’innovazione e nell’efficienza
I mercati sono motori di innovazione ed efficienza, trasformando soluzioni complesse in realtà quotidiane. Le imprese hanno reso possibile su larga scala nuove opportunità, rendendo l’energia più pulita, i prodotti più efficienti e la tecnologia più accessibile. Questo sistema economico ha alimentato la crescita e migliorato gli standard di vita in tutto il mondo, portando un rapido progresso attraverso la competizione e la creatività.
Per misurare questo progresso, è stato introdotto intorno alla metà del secolo scorso il Prodotto Interno Lordo (PIL) che ha accelerato la crescita come obiettivo centrale della politica economica, offrendo un parametro sintetico per il successo economico. L’aumento del PIL è diventato lo standard primario per valutare il progresso della società, insieme ai profitti delle aziende che ne hanno contribuito. Questa attenzione alla crescita ha stimolato la produzione, reso molti prodotti più accessibili e, in alcuni casi, ha sollevato milioni di persone dalla povertà estrema.
Tuttavia, il PIL misura la produzione, non gli esiti; non considera la qualità della vita, la salute delle comunità o la ricchezza del mondo naturale. Come affermò Robert F. Kennedy nel 1968, il PIL “non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei nostri matrimoni, l’intelligenza del nostro dibattito pubblico o l’integrità dei nostri funzionari. Non misura né il nostro spirito né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né il nostro apprendimento, né la nostra compassione né la nostra dedizione al paese; misura tutto, tranne ciò che rende la vita degna di essere vissuta”.
In Italia, il Benessere Equo e Sostenibile (BES) è l’indice, sviluppato dall’ISTAT e dal CNEL, per valutare il progresso di una società non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale e ambientale. Con la legge n.163/2016 il BES fa parte del Bilancio dello Stato ed è presentato annualmente come allegato al DEF.
I limiti della crescita economica tradizionale
L’attuale modello economico, focalizzato sulla crescita del PIL, ha portato a innovazioni e miglioramenti nelle condizioni di vita. Tuttavia, ha anche generato problemi significativi, come l’inquinamento ambientale, il riscaldamento globale e l’aumento delle disuguaglianze sociali.
- Inquinamento e riscaldamento globale: nel 2022, le emissioni globali di CO₂ derivanti dalla combustione di combustibili fossili sono aumentate dell’1,3%, superando i livelli pre-pandemia. Il carbone è stata la principale fonte di emissioni da combustione di carburante con il 45%, seguito dal petrolio con il 33% e dal gas naturale con il 22% (fonte). Inoltre, esistono altre forme di inquinamento, come quelle derivanti dalle plastiche e dai prodotti chimici tossici, ormai onnipresenti.
- Scarsità di risorse: il Global Risks Report 2023 del World Economic Forum evidenzia il rischio di competizione per le risorse e interruzioni nelle catene di approvvigionamento a causa della crescente competizione per materie prime essenziali.
- Crescente disuguaglianza: il World Inequality Report 2022 mostra che la disuguaglianza del reddito globale è in aumento: il 10% più ricco della popolazione mondiale detiene il 52% del reddito globale, mentre il 50% più povero ne riceve solo l’8,5%.
Verso un’economia del benessere
Un’economia del benessere si basa sul miglioramento della qualità della vita e sulla sostenibilità ambientale, piuttosto che sulla mera crescita economica. Questo approccio promuove pratiche economiche che rispettano i limiti del pianeta e favoriscono l’equità sociale. Il progresso deve essere misurato non solo attraverso il PIL, ma anche attraverso indicatori di benessere umano ed ecologico.
Il ruolo delle aziende nella promozione del benessere
Le imprese giocano un ruolo cruciale nella transizione verso un’economia del benessere. Adottando pratiche sostenibili e mettendo al centro della loro strategia il benessere dei dipendenti, dei clienti e delle comunità, possono contribuire a un futuro più equo. Ciò significa investire in tecnologie pulite, ridurre l’impatto ambientale e promuovere la responsabilità sociale.
Politiche pubbliche per un futuro sostenibile
I governi devono creare un ambiente favorevole all’economia del benessere attraverso politiche che incentivino la sostenibilità, l’equità e la resilienza. Questo include misure fiscali a basso impatto ambientale, sostegno alle energie rinnovabili e promozione di modelli di consumo responsabili. Inoltre, è essenziale sviluppare indicatori di progresso che vadano oltre il PIL, includendo metriche di benessere sociale e ambientale.
Ripensare il progresso per un futuro sostenibile
Per costruire un futuro più sostenibile ed equo, è fondamentale ripensare il concetto di progresso, spostando l’attenzione dalla crescita economica fine a sé stessa al benessere collettivo. Aziende, governi e cittadini devono collaborare per adottare pratiche più sostenibili e ridefinire i valori economici che guidano il nostro sviluppo.
Questo post blog è stato pubblicato originariamente sul blog internazionale di Schneider Electric.
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