UCIMA: innovazione e sostenibilità nella Packaging Valley italiana

Come i costruttori di macchine per il confezionamento stanno guidando la transizione verso l’efficienza energetica e l’automazione intelligente

La Packaging Valley italiana rappresenta un’eccellenza manifatturiera riconosciuta a livello globale. Con oltre 10 miliardi di euro di fatturato e una quota export superiore all’80%, il settore dei costruttori italiani di macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio si conferma tra i comparti più dinamici e competitivi del panorama industriale nazionale. UCIMA – Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il confezionamento e l’imballaggio – riunisce circa 200 aziende, prevalentemente concentrate nell’asse Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte. L’associazione rappresenta un settore che nel 2024 ha superato per la prima volta nella sua storia i 10 miliardi di euro di fatturato, con una vocazione fortemente export-oriented: l’80% della produzione è destinato ai mercati internazionali, dove le tecnologie italiane si contendono il primato mondiale con quelle tedesche.

In un contesto caratterizzato da tensioni geopolitiche, volatilità energetica e pressioni normative crescenti, questi costruttori stanno dimostrando una straordinaria capacità di resilienza e innovazione. La digitalizzazione, l’intelligenza artificiale e la sostenibilità ambientale non sono più opzioni, ma asset strategici che determinano la competitività sui mercati globali.

Schneider Electric collabora da anni con diverse associazioni di categoria del mondo manifatturiero italiano, fornendo soluzioni integrate per l’automazione industriale e l’elettrificazione efficiente degli impianti. Un dialogo costante che permette di comprendere le esigenze degli OEM e supportare il settore nella doppia transizione digitale ed energetica.

Abbiamo intervistato Riccardo Cavanna, Presidente di UCIMA, per comprendere come il settore stia affrontando le sfide della transizione energetica e digitale, e quali opportunità si stiano delineando per un comparto che rappresenta il 50% delle macchine per packaging vendute nel mondo.

Lo scenario: record storico e crescita a doppia cifra dell’export

Il 2024 ha segnato un traguardo storico per l’industria italiana delle macchine per il confezionamento. Per la prima volta, il fatturato complessivo ha superato i 10 miliardi di euro, raggiungendo quota 10,06 miliardi con una crescita del 9% rispetto all’anno precedente. Le esportazioni hanno registrato un incremento a doppia cifra (+10%), toccando gli 8 miliardi di euro e rappresentando il 79,4% del giro d’affari totale.

L’Unione Europea resta il principale mercato di destinazione con 2,9 miliardi di euro (35,8% dell’export), seguita da Asia (1,6 miliardi) e Nord America (1,3 miliardi). Anche il mercato domestico ha mostrato segnali positivi, crescendo del 5,2% e raggiungendo i 2,07 miliardi di euro.

I settori clienti trainanti rimangono food e beverage, che insieme assorbono oltre il 56% delle vendite, ma il comparto farmaceutico sta crescendo rapidamente, raggiungendo quota 1,74 miliardi di euro e una quota del 17,3% sul totale. L’occupazione è in espansione, con oltre 40.500 addetti (+6%) e 2.284 nuove assunzioni.

La Packaging Valley emiliana continua a essere il cuore produttivo del settore: con 211 aziende che generano il 62,1% del fatturato complessivo e oltre 22.300 addetti, l’Emilia-Romagna si conferma la locomotiva tecnologica del comparto.

Intervista a Riccardo Cavanna, Presidente UCIMA

Se dovesse fotografare oggi il settore dei costruttori italiani di macchine per il confezionamento e l’imballaggio, quali caratteristiche emergono con più forza e come si posizionano le aziende rispetto agli scenari attuali?

Il settore dei costruttori italiani di macchine per il confezionamento e l’imballaggio è solido, innovatore e altamente internazionale. Siamo il primo player mondiale, con oltre l’80% della produzione destinata all’export su un fatturato che nel 2024 ha superato complessivamente i 10 miliardi. Le nostre aziende si distinguono per flessibilità, capacità di personalizzare le soluzioni e rapidità di risposta alle esigenze dei clienti. In uno scenario caratterizzato da incertezze economiche e geopolitiche, questa resilienza, unita a una forte propensione all’innovazione, ci permette di mantenere un posizionamento di leadership globale.

Come fanno innovazione le aziende che rappresentate? Quali sono i trend e le tecnologie che stanno guidando questo percorso?

Le nostre imprese fanno innovazione investendo in ricerca, sviluppo e collaborazione con università e centri tecnologici, oltre che ovviamente lavorando a stretto contatto con i team delle aziende clienti e sfruttare la rete di imprese, creando partnership tra le stesse. I trend principali sono la digitalizzazione, con l’uso di intelligenza artificiale, digital twins e manutenzione predittiva e l’automazione avanzata, che rende le macchine più efficienti, connesse e facili da integrare nelle smart factory. Un’altra direttrice è la sostenibilità: sempre più aziende sviluppano soluzioni compatibili con nuovi materiali, packaging riciclabili o compostabili e processi produttivi a minore impatto energetico.

La sostenibilità è ormai sinonimo di responsabilità ma anche di competitività: quanto è sentita questa sfida tra i vostri associati e in che modo la stanno affrontando concretamente?

La sostenibilità non è più solo un obbligo normativo o un fattore reputazionale: è diventata un elemento strategico di competitività. I nostri associati lo hanno capito bene e in realtà è da anni che stanno affrontando questa sfida con investimenti concreti. Sono più di 10 anni che si lavora sulla progettazione di macchine che riducono i consumi, utilizzo di materiali più leggeri e riciclati, sistemi per ottimizzare i processi e ridurre gli scarti implementando sempre più soluzioni. UCIMA, con i suoi servizi, supporta questo percorso fornendo linee guida, studi e occasioni di confronto internazionale.

A maggio 2026 si terrà Interpack. Come si stanno preparando le vostre aziende?

Interpack rappresenta uno dei palcoscenici più importanti al mondo per il nostro settore. Le aziende italiane si stanno preparando con grande attenzione, perché sarà l’occasione per mostrare la capacità di innovazione, la qualità delle soluzioni e la leadership del made in Italy. Per noi di UCIMA è un momento importante per incontrare le altre Associazioni di categoria.

Associazioni di categoria: motore della competitività industriale

Le parole di Riccardo Cavanna evidenziano come l’innovazione nel settore del packaging richieda una visione sistemica che integri digitalizzazione, efficienza energetica e sostenibilità. La transizione verso macchine più efficienti non è solo una risposta agli obblighi normativi, ma una leva competitiva determinante sui mercati internazionali.

La servitization rappresenta un’evoluzione strategica del modello di business degli OEM: connettere, monitorare e gestire da remoto gli asset industriali permette di garantire continuità operativa, ridurre i consumi e creare nuove opportunità di relazione con i clienti. Tecnologie di monitoraggio in tempo reale, gemelli digitali e piattaforme aperte e interoperabili sono oggi elementi essenziali nella roadmap dei costruttori.

Le associazioni di categoria come UCIMA svolgono un ruolo cruciale in questa transizione, offrendo alle imprese strumenti concreti, occasioni di confronto e un punto di riferimento strategico. Il dialogo costante tra costruttori di macchine, fornitori di tecnologie per l’automazione e l’energia, e associazioni di settore è determinante per costruire un futuro in cui efficienza e sostenibilità vadano di pari passo.

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